Ospedale di Capri, Medici assolti perché il fatto non sussiste

Ospedale di Capri, Medici assolti perché il fatto non sussiste

8 Aprile 2022 0 Di La Redazione

Si è conclusa, con la sentenza della Corte d’Appello di Napoli Prima sezione penale, una lunga vicenda giudiziaria risalente alla primavera del 2010 che ha visto coinvolti, tra i tanti imputati, anche due medici, Irollo Alfredo, professionista ben noto in Penisola Sorrentina, e Giacometti Paolo. I due sanitari, il primo Direttore Sanitario ed il secondo primario del reparto di ginecologia dell’Ospedale “Capilupi” di Capri erano stati condannati dal Tribunale di Napoli, IV Sezione penale, con la sentenza, emessa in data 3 aprile 2019, il primo alla pena di anni tre  di reclusione in ordine ad un episodio di peculato, ed il secondo alla pena complessiva di anni sei di reclusione per due episodi di peculato,  commessi a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro nel maggio del 2010, oltre alla pena accessoria, per entrambi, dell’interdizione dai pubblici uffici. I primi giudici avevano aderito alla richiesta di condanna del P.M. ritenendo provato l’ipotesi accusatoria secondo la quale, relativamente al primo episodio, i due sanitari, in concorso tra loro, avevano sottratto dall’infermeria dell’ospedale un flacone di medicinale, Cervidil, per consegnarlo ad una paziente in stato di gravidanza, per indurla all’aborto.  Il secondo episodio, contestato al solo Irollo, era inerente alla sottrazione di un medicinale anabolizzante che sarebbe stato consegnato ad altra persona per dopare i cani da corsa. La Corte d’appello, accogliendo la tesi difensiva degli avvocati dell’Irollo, Claudio D’Isa, subentrato nel giudizio di appello, e Guido Sciacca, ha ribaltato la decisione di primo grado, ritenendo la insussistenza del fatto, mancando del tutto la prova degli elementi costitutivi del delitto di peculato. Grande soddisfazione da parte dei medici assolti usciti da un incubo durato oltre dieci anni, nel corso dei quali, protestando la propria innocenza, nonostante la condanna in primo grado, hanno sempre avuto fiducia nella giustizia, scrollandosi ora di dosso un perdurante stato d’ansia.