Il film più bello lo decidono i… ricoverati

Il film più bello lo decidono i… ricoverati

21 Agosto 2020 0 Di La Redazione

Ai degenti sono stati proposti dei cortometraggi, provenienti da tutto il mondo, rispetto ai quali sono stati chiamati attivamente ad esprimere le loro preferenze con un voto.

 

“Corto e a Capo”, il festival internazionale del cortometraggio nato in Irpinia, nel periodo post lockdown incontra i pazienti delle strutture sociosanitarie in varie province della Regione Campania.

Il festival del cinema delle aree interne, nel programma di iniziative poste in essere per la sesta edizione, dopo la Casa Albergo “Cuor di Gesù” di San Sossio Baronia in provincia di Avellino, ha fatto tappa a Villa Arianna Hospital di Scisciano in provincia di Napoli.

I pazienti ospiti della RSA e dell’Hospice di Villa Arianna sono stati i protagonisti della sezione speciale del festival denominata “Cinema Life”, realizzata dall’Associazione DAENA- Anima&Immagine, con l’obiettivo di offrire stimoli di riflessione e possibilità di espressione riguardo a tematiche sociali, creando sotto il profilo psicologico un “effetto pausa” e determinando uno stato di benessere riscontrabile anche livello neurologico. 

I degenti, ai quali sono stati proposti dei cortometraggi in gara provenienti da tutto il mondo, hanno partecipato attivamente votando i loro film preferiti, contribuendo a creare una selezione da perpetrare nei prossimi appuntamenti o in successive edizioni del festival. Hanno anche avuto la possibilità di condividere la loro opinione sui film e la loro riflessione sulle opere viste, supervisionati dallo psicologo della struttura. Pertanto, dopo aver esaminato tutte le opere in gara, gli ospiti delle strutture di Villa Arianna hanno assegnato al cortometraggio “Aggrappati a me” di Luca Arcidiacono la vittoria nella sezione “Cinema Life”.

Il piccolo cinema, e ciò che ne è conseguito, è stato un momento di socializzazione che ha permesso di aprire a nuovi sguardi, oltre ad allietare, attraverso la proiezione cinematografica internazionale, il soggiorno delle persone ricoverate presso le strutture, così come di sensibilizzare l’opinione pubblica circa le realtà degli Hospice e delle RSA. Il cinema, quindi, come terapia lenitiva, di confronto e di svago.