Covid-19, l’orgoglio di essere medici

Covid-19, l’orgoglio di essere medici

26 Marzo 2020 0 Di La Redazione

Coronavirus, Francesco D’Andrea (Sicpre): «Orgoglioso di essere un “camice bianco”, augurando però che il Governo risolva le nostre problematiche di sempre».

 

«Un’Italia in ginocchio è chiusa in casa per il Coronavirus. Almeno questo dovrebbe essere per tutti (#ioresto a casa). Ma le altre categorie di specialisti, come la nostra, non mancano di esprimere la loro vicinanza a medici e infermieri in prima linea negli ospedali di tutto il Paese, di cui sempre dovrebbero essere tutelati i diritti». Così in una nota Francesco D’Andrea, presidente della Società italiana chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. «La Sicpre con i propri soci continua a dare il contributo di sempre alla tutela della salute dei cittadini per quel che concerne le proprie competenze (tumori e urgenze) ed è vicina a tutti coloro che operano in questi giorni per salvarci da questa pandemia – rimarca D’Andrea – ricordando però che tutti i medici da sempre hanno un unico obiettivo, quello di curare la salute dei loro pazienti.

Ma vi sono problemi che purtroppo vengono a galla solo durante pandemie, catastrofi e tragedie». «In questi giorni tutti a ringraziare medici e infermieri – prosegue D’Andrea – e da medico questo è solo motivo di orgoglio, ma nessuno che ricorda che: 1) l’Italia è  tra le poche nazioni al mondo in cui il medico risponde penalmente del proprio operato; 2) gli stipendi dei medici e degli operatori sanitari sono tra i più bassi del mondo occidentale; 3) l’Italia è la nazione in cui il contenzioso medico legale è tra i più alti al mondo e la maggior parte delle volte senza che sussistano i dovuti presupposti, questo perché la colpa medica ha sostituito le truffe per incidenti stradali diventando una importante attività lucrativa per alcuni studi legali (vedi le pubblicità sui media e sui social network  che incentivano a denunciare i medici)».

«L’auspicio è che, finito questo brutto periodo, che speriamo sia al più presto – conclude il presidente Sicpre – qualcuno si ricordi quanto premesso e non succeda che, passata l’emergenza, si lasci utto come  prima, come se nulla fosse successo».