Benevento, scendono in piazza i commercianti penalizzati dal Covid

Benevento, scendono in piazza i commercianti penalizzati dal Covid

4 Aprile 2021 0 Di M.M.

“Siamo stanchi di stare fermi ad aspettare” questo uno degli slogan principali con cui si sono raccolti i manifestanti.

 

Non ne possono più. Stanchi, ai limiti della sopravvivenza in tanti, ristoratori, commercianti, autonomi, parrucchieri, estetisti e “partite Iva” sono scesi in strada per protestare contro le misure di sostegno del governo ritenute semplicemente inadeguate. E per dare dimostrazione di quanto siano determinati a condurre la lotta sino in fondo hanno annunciato la ripresa delle attività a partire dal 7 aprile; non ci saranno restrizioni che terranno. Per alcuni minuti le categorie scese in strada hanno bloccato la circolazione lungo l’Appia, all’altezza della rotonda del centro commerciale Buonvento. È stata una vera e propria mobilitazione volta a “chiedere un intervento urgente e mirato al Governo” che consenta di affrontare adeguatamente la terribile crisi economica in cui li hanno precipitati i divieti anticovid.
“Siamo stanchi di stare fermi ad aspettare” questo uno degli slogan principali con cui si sono raccolti i manifestanti, per bloccare con le loro auto la rotonda di contrada San Vito nei pressi del centro commerciale. “Il sette aprile, mercoledì prossimo, apriremo le nostre attività anche senza decreto a questo punto”, ha annunciato Mario Carfora, albergatore e ristoratore dell’associazione “Mio” regionale presente a San Vito con altri suoi colleghi. “Mai avremmo voluto prendere questa decisione – ha aggiunto – ma ora è una questione di sopravvivenza. Dopo sei mesi di chiusura il tanto pubblicizzato decreto ristori rappresenta per noi solo un’elemosina e lo dimostra il fatto che tanti ristoranti stanno fallendo e già hanno abbassato le saracinesche per sempre. Non ce la facciamo più e dal sette aprile cominceremo noi imprenditori del mondo della ristorazione a governare le nostre aziende. Lo facciamo per sopravvivere. I ristori – ha concluso – sono insufficienti e i costi fissi che ammazzano le aziende continuano ad arrivare; a questo punto l’unica cosa da fare è alzare le saracinesche e accendere i fornelli per i nostri clienti”.