Ambiente, il collasso di Amoc

Ambiente, il collasso di Amoc

19 Febbraio 2024 Off Di La Redazione

Situazioni climatiche sempre più allarmanti? Pare proprio di si. Il collasso della corrente atlantica meridionale, nota come Amoc, appare sempre più probabile e sempre più vicino: dopo lo studio pubblicato a luglio 2023 che indicava il 2057 come anno più probabile per un’interruzione di questa corrente,. Ora, una nuova ricerca dell’Università di Utrecht, nei Paesi Bassi, porta nuove conferme a queste stime.

Secondo i nuovi dati, pubblicati  sulla rivista Science Advances, i livelli di salinità delle acque oceaniche si stanno abbassando sempre più e ciò costituisce il campanello d’allarme che il collasso non è lontano.

Se la previsione dovesse avverarsi, gli effetti sul clima sarebbero notevoli, con temperature più basse nell’Europa Nord-occidentale, interruzione dei monsoni tropicali e ulteriore riscaldamento dell’emisfero Sud.
La Amoc, acronimo dall’ inglese Atlantic Meridional Overturning Circulation, trasferisce acqua calda salata verso Nord: quest’acqua, durante il percorso, si raffredda e diventa più densa, quindi affonda a profondità maggiori e viene di nuovo trasportata verso Sud. La corrente ha iniziato però a rallentare fin dalla metà del secolo scorso: con le sempre maggiori quantità di acqua dolce che si riversano in mare a causa dello scioglimento dei ghiacciai e dell’aumento delle piogge, la concentrazione di sale diminuisce rendendo l’acqua meno densa e indebolendo quindi l’intero meccanismo.
Ora, grazie a nuovi modelli matematici, i ricercatori guidati da René van Westen hanno trovato il modo per capire quando il ‘punto critico’ della corrente atlantica meridionale sarà vicino: il segnale sarà dato dal rallentamento del declino della salinità al confine più meridionale dell’Atlantico. “Una volta raggiunta quella soglia – sostengono gli autori dello studio – è probabile che la svolta si verifichi entro un periodo compreso tra 10 e 40 anni”.