Federico II, Open Day su salute mentale

Federico II, Open Day su salute mentale

9 Ottobre 2022 0 Di La Redazione

L’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II aderisce all’open day dedicato alla salute mentale promosso da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere.

Lunedì 10 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, saranno offerti servizi clinico-diagnostici e informativi gratuiti con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza della diagnosi precoce e favorire l’accesso alle cure, aiutando a superare pregiudizi, stigma e paure legate alle malattie psichiche.

Colloqui telefonici e in video-call, incontri in presenza per guidare i genitori ed un info-point per le famiglie collocato al piano terra della pediatria: queste le iniziative promosse dalla neuropischiatria infantile federiciana capitanata dalla professoressa Carmela Bravaccio e le cui attività saranno coordinate dalle dottoresse Emilia Sarnataro e Miriam Polizzi.
Un convegno sulla piattaforma zoom sul tema delle patologie psichiatriche resistenti ai trattamenti farmacologici, con particolare attenzione alla rilevanza per la medicina di genere, e la disponibilità di colloqui telefonici, sono, invece, le attività organizzate dal team della Psichiatria guidata dal prof. Andrea De Bartolomeis. Non è necessaria la prenotazione e tutte le ulteriori informazioni sono consultabili dal sito aziendale www.policlinico.unina.it Secondo i dati del Rapporto salute mentale 2021 raccolti dal Sistema Informativo per la Salute Mentale del Ministero della Salute, le persone con malattie psichiatriche assistite dai servizi specialistici nel corso del 2020 sono state 728.338, il 53,6 per cento rappresentato da donne. Nel 2021 si stima, infatti, che in Italia fossero oltre 2 persone su 10 a presentare un disturbo mentale grave o lieve/moderato. In particolare, a causa della pandemia, secondo la Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia, sono stati stimati almeno 150.000 nuovi casi di depressione dovuti soltanto alla perdita di lavoro generata dalla crisi economica in corso, ad alto rischio sono soprattutto le donne: più predisposte alla depressione e più colpite nell’ambito lavorativo dal Covid-19.