Unità di crisi della Regione, stop ai ricoveri programmati

Unità di crisi della Regione, stop ai ricoveri programmati

9 Gennaio 2022 0 Di La Redazione

In Campania, per garantire posti letto ai pazienti covid, è stop ai ricoveri programmati e alle attività di specialistica ambulatoriale non urgenti nelle strutture sanitarie pubbliche dal 10 gennaio. È quanto disposto dall’Unità di crisi della Regione con un provvedimento adottato “al fine di consentire una rapida ottimizzazione dell’organizzazione ospedaliera per fronteggiare la situazione pandemica”, di “impegnare il personale sanitario pubblico e convenzionato in via prioritaria alla gestione dei pazienti Covid” e ravvisata “la necessità garantire la disponibilità di un più adeguato numero di posti letto sia nella degenza medica che chirurgica da dedicare ai pazienti affetti da Covid-19”.

I picchi di contagio da Covid-19 che stanno provocando crisi evidenti nella risposta assistenziale

L’attuale situazione pandemica in Campania, si legge nel testo dell’ordinanza firmata ieri dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, “sta registrando picchi di contagio da Covid-19 che stanno provocando crisi evidenti nella risposta assistenziale delle strutture sanitarie pubbliche. Le stesse prospettive a breve periodo non offrono dati rassicuranti per una subitanea inversione di tendenza, posto che l’indice Rt in Campania e l’incidenza di casi positivi per 100mila abitanti hanno raggiunto limiti tra i più alti dall’insorgenza della pandemia, e tra i più alti d’Italia”.

“Abbiamo perso mesi decisivi, c’è una forza di opposizione che strizza l’occhio ai no vax”.

Il Governatore, ancora, non usa mezze misure: “La Regione Campania rimane in zona bianca ed è veramente un risultato straordinaria. Ma la Campania ha un Rt di 1,6%, cioè siamo la regione più a rischio. Vediamo fino a quando reggeremo in zona bianca. Per quanto riguarda l’emergenza Covid-19, devo constatare con grande amarezza che l’Italia ha perso tre mesi di tempo, senza fare sostanzialmente niente. Abbiamo bruciato una condizione di relativo vantaggio rispetto ad altri Paesi d’Europa, ci siamo autoesaltati e autoconsolati. Abbiamo perso mesi decisivi senza prendere una decisione seria ed efficace. E oggi, ci troviamo nella situazione che era ampiamente prevedibile e che qualcuno ha previsto. E non siamo arrivati ancora al picco dei contagi. Abbiamo continuato ad assumere mezze misure, assunto tempi lunghissimi di decisione: si approvava un decreto in Cdm, ma il decreto diventava operativo dopo 15 giorni”.