Ruggi Salerno, preoccupa l’aumento dei ricoveri Covid

Ruggi Salerno, preoccupa l’aumento dei ricoveri Covid

7 Agosto 2021 0 Di La Redazione

La curva dei contagi inizia a salire e aumentano i ricoverati nell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” Salerno.

L’età media si è abbassata, diversi sono over 25 anni e anche dipendenti di questa azienda, e alcuni di essi anche vaccinati seppur evidenziando sintomatologie lievi rispetto ai non vaccinati. Secondo la Segreteria aziendale Cisl Fp attraverso il segretario aziendale Raffaele Iannone afferma che vi è un solo rimedio: “I pazienti del reparto Malattie Infettive, sezione covid-19, aumentano sempre più, ma alcuni più gravi di altri avrebbero bisogno di assistenza di grado più elevato” e aggiunge: “Il rischio di una riapertura dei modulari c’è ma per poter far fronte all’emergenza, considerando l’impennata dei contagi, c’è bisogno di altro personale poiché gli ultimi arrivati sono stati trasferiti in altri reparti per garantire prestazioni ottimali rispetto ai fabbisogni, a garanzia dell’utenza tutta, anche alla luce del fatto che molti infermieri  stanno andando via per sottoscrizione di contratti in altre Aziende”. Ma mentre l’impennata dei contagi dovrebbe essere attenzionata in modo da poter far fronte ad una presumibile ulteriore ondata di contagi, l’approssimazione programmatica mostra tutta la sua superficialità. L’ultima disposizione che riguarda l’assegnazione di personale presso l’Unità operativa Medicina Necroscopica smantellando la sanificazione e riducendola al minimo con sole poche unità a garantire il servizio, è stata disposta senza alcun confronto sindacale e – continua Iannone – sembra assurdo come venga assegnato del personale non qualificato a tale servizio, così importante e specialistico, quando poi c’è possibilità di farlo con figure specializzate ed abilitate. Se l’esigenza era già stata segnalata a più riprese, perché si è proceduto in modo maldestro considerando che tali operatori assegnati, dismessi dalle attività della cucina aziendale, vengono preposti ad attività di tecnici necrofori, passando prima per tecnici di sanificazione ambientale senza alcun corsi di abilitazione, allora l’approssimazione è palese ed intollerabile”. Il reggente provinciale della Cisl  Fp Salerno, Pietro Antonacchio, ribadisce un concetto chiave: “Teniamo alta la guardia e non disperdiamo il lavoro alacre fatto dalla direzione strategica e in particolare dalla direzione medica di presidio e dal servizio delle  professioni sanitarie, poiché con una eventuale riapertura delle strutture ci ritroveremo nuovamente con una situazione straordinaria e d eccezionale da affrontare e non potremmo garantire efficientemente i servizi sociosanitari 24 ore su 24, come da poco istituiti in tutte le unità operative complesse; inoltre diversi operatori, circa 30, sia infermieri che operatori socio sanitari, sono stati reclutati a tempo indeterminato in altre aziende sanitarie e hanno lasciato l’Ente, quindi l’Azienda ha l’obbligo di sopperire alla nuova carenza attingendo dalle graduatorie”. In ultimo: “Sembra impossibile ma vero, ma non è possibile assegnare personale non abilitato ed inesperto ad un servizio importante come quello di Medicina Necroscopica, andando contro ai decreti sulla sicurezza sul lavoro (D.lgs. 81/2021) e mortificando continuamente gli operatori assegnati in tale servizio. Vogliamo che sia ritirata tale disposizione di servizio e che la Direzione strategica prenda provvedimenti, altrimenti saremo costretti a denunciare il tutto agli organi competenti”.