Pierdonato Melissano: “Il portiere è un ruolo difficile, ma da tante soddisfazioni”

Pierdonato Melissano: “Il portiere è un ruolo difficile, ma da tante soddisfazioni”

3 Novembre 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

“Solo i portieri sanno cosa significa davvero il profumo dell’erba. Gli altri calciatori non ne hanno idea. Perché loro sull’erba corrono, al massimo ogni tanto scivolano oppure, oggi, si rotolano un po’. Ma il portiere no. Il portiere ci lavora con l’erba. E praticamente ogni suo gesto, ogni suo intervento finisce sempre allo stesso modo, con il naso dentro l’erba”. (Dino Zoff)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con: Pierdonato Melissano.

La fase pandemica più acuta sembra ormai alle spalle, anche se i continui colpi di coda non lasciano tranquilli, come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport, come ha gestito la paura del contagio e del disagio legato alle misure restrittive?

È vero è stato un periodo molto particolare per noi , anche se  oramai sembra che la situazione sia quasi rientrata nella normalità; l’anno scorso abbiamo vissuto il terzo campionato di fila con interruzione, questa volta però fortunatamente siamo riusciti a portarlo a termine.

Personalmente i primi due anni ho avuto sempre timore come tutti , più che altro riguardo al fatto del poter contagiare qualche parente un po’ più anziano e soprattutto per la questione lavorativa. Le misure restrittive, a mio parere, sono state severe ma giuste; è stato un virus molto particolare da gestire, senza informazioni a riguardo, quindi ritengo corretti i provvedimenti presi dal precedente governo.

Le restrizioni ed i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni al mondo dello sport, soprattutto a quello cosiddetto minore, cosa è successo in particolare nella sua specialità? 

Credo che le società dilettanti abbiamo fatto dei miracoli per poter riuscire ad andare avanti , specialmente riguardo Eccellenza e Promozione prendendo in considerazione la situazione Stipendi e Spese amministrative.

I tentennamenti politici ci sono sempre stati in Italia; il cambio di 3 governi in 3 anni sicuramente non ha fatto per nulla bene al calcio dilettantistico, ma purtroppo su quel fronte possiamo fare davvero poco.

Chi è stato in famiglia o tra gli amici a spingerla verso l’attività agonistica, oppure si è trattato di una sua folgorazione guardando ai modelli dei grandi campioni?

Mio padre sicuramente è stato quello che mi ha spinto , che crede e ci crede ancora. Ho avuto 2/3 occasioni ottime , tra cui una per arrivare nel mondo ambito dei professionisti che purtroppo ancora rimpiango di non aver sfruttato, per causa di forza maggiore. Come tutti gli atleti ho degli idoli; da ragazzino mi è sempre piaciuto tanto Abbiati del Milan , in epoca più recente invece Reina e ora Maignan; oramai tutti impostano dal basso, ho iniziato la carriera sulla linea di porta e ora siamo quasi sempre sulla linea delle 16 e 50. Chissà che il futuro non mi riservi qualcosa di bello.

Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?

Conta tantissimo , senza volontà non si va da nessuna parte. Purtroppo è un mondo di m****, se sei debole vieni mangiato. Lo dice uno che fa a cazzotti sempre con la propria mente per cercare di migliorare sempre più; credo che alla fine Lavoro batta Talento.

Se dovesse dare qualche consiglio utile ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità cosa suggerirebbe?

Sono sempre stato dell’opinione che chiunque si metta a giocare in porta abbia qualcosa di speciale. Ci vuole coraggio a caricarsi una squadra sulle spalle, a rischiare di non giocare , ad essere il numero 1. Consiglio a chi è alle prime armi di amare questo ruolo, perché è un qualcosa che non tutti possono permettere e capire;  è un ruolo molto difficile , ma può dare davvero tante soddisfazioni, quindi NEVER GIVE UP!