Osvaldo De Vincenzo, lo sport rende il nostro corpo un “habitat” felice

Osvaldo De Vincenzo, lo sport rende il nostro corpo un “habitat” felice

5 Marzo 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

“Tra me e il pallone c’è un rapporto speciale. Ancora oggi, come quando ero bambino, so già come dovrò trattarlo e cosa dovrò farne prima ancora che mi arrivi tra i piedi.” (LEO MESSI)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un maestro di questo sport: Osvaldo De Vincenzo.

Come ha vissuto e come vive la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?

Ad oggi 2022 siamo ancora in un clima che appare incerto, pieno di “se” e di “ma”. Ancora tanta disparità tra le dichiarazioni dei nostri rappresentanti sanitari, dai più illustri medici nazionali ed internazionali, ad i più familiari e fidati medici di base. Un virus, un nemico invisibile che con l’aiuto della scienza stiamo pian piano debellando. La paura è ancora molta, ho vissuto in primis l’esperienza della “positività” nello scorso gennaio 2021 quando erano clinicamente più aggressive le forme in cui si presentava il virus.

Le misure restrittive adottate dal nostro governo sono spesso apparse improvvisate e prive di logica scientifica, dimostrazione data con la chiusura ossessiva e continuativa dello sport, che dati alla mano mostrava una quasi nulla contagiosità dei luoghi in cui erano svolte attività ludico-sportive, a confronto dei mezzi di trasporto, centri commerciali e tanti altri luoghi associati ad assembramenti più corposi.

Quanti danni hanno causato allo Sport in generale ed al Calcio in particolare le chiusure indiscriminate della prima ora e la confusa gestione politica?

I danni causati dallo stop alle attività sportive son stati immensi.

In particolar modo per le realtà dilettantistiche.

Non a caso sono state prese ed attuate misure economiche nei confronti di tutti gli sportivi, collaboratori ed associazioni che hanno subito danni ingenti per tale chiusura.. Se dovessimo scendere nel dettaglio oltre a danni economici andremmo a cascata a parlare di danni socio-culturali e psico-fisici. Uno stop prolungato a così tanti mesi, lo si può ricercare nei libri di storia ai tempi della seconda guerra mondiale, quindi per le attuali generazioni è risultata un situazione oltre che di disagio, di completa improvvisazione date le scarse competenze a riguardo. A maggior ragione da parte delle istituzioni e dalle classe politica che ci rappresenta. Si è vissuti in uno stato di incertezza totale e continua ricerca di risposte, spesso mai trovate.

Quanto valore attribuisce al binomio Sport-Salute ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento ed il mantenimento del benessere psicofisico?

Sono un Laureando Magistrale in Scienze motorie , in un indirizzo che si preoccupa in primis di tale binomio Sport e salute. Sono cultore del principio EXERCISE AS MEDICINE (esercizio come medicina).

L’esercizio è risultato essere un vero e proprio farmaco, non a parer mio, ma a detta dei tantissimi studi scientifici rintracciabili in letteratura. E come farmaco tale, va saputo somministrare..

La giusta dose rende il corpo sano ed in salute, somministrare una dose eccessiva o deficitaria è assolutamente deleterio per il nostro corpo. Tantissimi studi ci mostrano la strada per rendere il nostro corpo il nostro habitat “felice”. Un luogo in cui poter vivere per anni in salute. Ed è proprio lì che voglio arrivare, con questo voglio portare avanti il principio secondo il quale tutti dobbiamo “MUOVERCI”, allenarci e restare in salute. E “piuttosto che niente è sicuramente meglio piuttosto”.

Quindi invito tutti ad alzarsi dal proprio divano ed iniziare con una semplice passeggiata. A beneficiarne saranno tutti i nostri organi, e tutto il complesso Sistema Uomo. E tra alcuni anni i nostri organi sapranno ringraziarci

Cosa le ha dato il Calcio in termini di crescita personale sociale e professionale?

Vivo nel calcio e di calcio da quando ero piccino, in tutti questi anni mi ha saputo dare tantissimo in termini professionali e socio-culturali.

Fino a darmi la possibilità di innamorarmi del settore, per cui proseguire gli studi nello stesso ambito. Ho iniziato il percorso calcistico nella scuola calcio del mio paese natale, Sessa Aurunca in provincia di Caserta . Per poi passare tra i professionisti (nel Napoli prima e successivamente nell’Aversa Normanna squadra militante in Serie C1). Finito il settore giovanile mi ritrovai catapultato tra i grandi con una brevissima esperienza in serie D e tantissime nei campionati minori Eccellenza e Promozione. Fu proprio lì, che capii di dover intraprendere altre strade ma senza abbandonare quel sogno e quello amore per lo sport e per il calcio.

Mi laureo quindi in Scienze Motorie, ed inizio a lavorare come preparatore atletico nel mondo calcistico. Posso ritenermi fin ora più che soddisfatto, ho 25 anni, con all’attivo 5 anni come preparatore in squadre dilettanti (Promozione, Eccellenza, SerieD). Mi reputo di essere ancora al punto zero, ma voglio con tantissima umiltà e tenacia lavorare ogni giorno. Cercando di migliorarmi e raggiungere chissà un giorno il mondo del Professionismo. Senza lasciare il mio secondo attuale lavoro da personal trainer e coach online. E senza tralasciare il mondo accademico, che potrebbe aprirmi le porte agli istituti scolastici come professore di educazione fisica.

Insomma ho ancora opportunità di scegliermi la giusta strada, e non voglio lasciarmi nulla alle spalle.