Napoli, Cisl-Fp: “La Polizia Municipale va motivata””

Napoli, Cisl-Fp: “La Polizia Municipale va motivata””

7 Febbraio 2023 Off Di La Redazione

“Sul destino della polizia municipale a Napoli si continua a discutere senza affrontare una volta e per tutte i problemi che impediscono al corpo di svolgere al meglio il proprio ruolo. La politica deve mettere in campo una riforma che lo rimotiva, non può pensare di comprarlo. Né può continuare ad essere vittima del sindacato giallo che non ha a cuore l’interesse generale della città e delle persone”. Luigi D’Emilio, leader della Cisl Funzione Pubblica dell’area metropolitana ed Agostino Anselmi, coordinatore della federazione per le Aree funzionali, hanno scritto al sindaco Manfredi, all’assessore De Iesu e alla Commissione consiliare competente, sottolineando che “le scelte compiute o annunciate non affrontano i problemi strutturali che andrebbero risolti per fornire ai cittadini un servizio <urbano> come dovrebbe essere, come il deficit di addetti, le loro condizioni di vita e di lavoro, l’irrazionale distribuzione delle forze sul territorio, l’ ambiguità e le incertezze sulla <catena di comando>”. 

La Cisl Fp sostiene che “è sbagliato enfatizzare 250 nuove assunzioni, insufficienti per colmare il deficit e comunque di là da venire, visto che i candidati devono ancora superare due esami altamente selettivi, come la prova orale e quella di adeguatezza fisica. Resta in ogni caso in piedi il tema vero del continuo e preoccupante esodo, non solo per pensionamenti ma anche per una profonda demotivazione che spinge i vigili urbani a lasciare il Comune per altri enti che offrono migliori condizioni e dignità lavorativa per chi indossa una uniforme. Perché non si possono <monetizzare> i disagi con incentivi nei giorni festivi, bisogna pensare prima di tutto alla tutela della salute, alla sicurezza e alla dignità degli agenti”. 

Sulla riforma D’Emilio e Anselmi segnalano che essa “prevede una mera ripartizione numerica dei nuovi agenti nelle 10 unità operative articolate nelle 10 municipalità. Oltre la banalità aritmetica, non ci risulta che questa scelta sia corroborata da criteri e analisi riferite a estensione territoriale, numero di abitanti, tessuto sociale, culturale, produttivo, flusso veicolare ed altri indicatori che potrebbero suggerire criteri più razionali e funzionali. Al tempo stesso è discutibile il loro ventilato assoggettamento alla autorità dei 10 presidenti di municipalità ancora più carenti dell’amministrazione comunale”. Il giudizio è netto. “Così – conclude il segretario generale D’Emilio – non va. Servono scelte radicali e coraggiose su traffico e mobilità, e il pieno coinvolgimento di tutti. Le riforme funzionano solo se sono frutto di confronto e condivisione, altrimenti sono destinate a fallire”.