Medici senza Carriere, negare un certificato di malattia può costare molto caro

Medici senza Carriere, negare un certificato di malattia può costare molto caro

27 Maggio 2022 0 Di La Redazione

Il certificato medico di malattia deve essere richiesto al proprio Medico curante (non necessariamente individuabile, dall’art. 2 della Legge n. 33/1980, nella figura del Medico di Medicina Generale, ma estensibile a medici diversi da quelli di “libera scelta”) solo quando l’Assistito sia da lui visitato, e non può essere da quest’ultimo rilasciato per giustificare assenze per malattie constatate da altri Medici o dipendenti da prestazioni eseguite da altri Sanitari (Art. 45, comma 2, lettera h ed Art. 52, comma 2 e 3 dell’Accordo Collettivo Nazionale per la regolamentazione dei rapporti con i Medici di Medicina Generale, reso esecutivo tramite intesa Conferenza Stato Regioni del 23 marzo 2005); poiché il Medico di Medicina Generale non è tenuto alla loro trascrizione, in tali circostanze, il certificato dovrà essere rilasciato dai seguenti operatori sanitari (Circolare INPS n. 99/96 del 13 maggio 1996): Medico specialista ambulatoriale sia dei poliambulatori delle USL sia degli ambulatori ospedalieri, quando l’Assistito si sia recato direttamente da questi medici o vi sia stato inviato da altri operatori sanitari; Medico del pronto soccorso in caso di ricorso da parte dell’Assistito a questa prestazione; Medico dell’accettazione degli ospedali o delle case di cura private o accreditate, quando l’Assistito si sia recato in tali strutture per essere ricoverato, sia in caso d’urgenza che in caso di ricovero ordinario; Medico specialista convenzionato esterno, nel caso in cui l’Assistito vi sia stato inviato da altri operatori sanitari.

Premesso ciò, i Medici di Medicina Generale sono quotidianamente in conflitto con un’utenza, che sempre più spesso richiede che il certificato telematico di malattia sia trasmesso a mezzo telefonico, mail o whatsapp, nonostante sia REATO, ai sensi del D.Lgs. 165/2001 (Decreto Brunetta) Art. 55- quinquies – (False attestazioni o certificazioni). In Campania, quasi sempre, i dipendenti ospedalieri, i medici di Pronto Soccorso, specialisti di strutture sanitarie convenzionate e private, dopo una visita o una dimissione ad un paziente omettono la certificazione telematica di malattia, riferendo al paziente di recarsi dal proprio medico di famiglia. Qualcuno

pensa di evitare la commissione del reato, omettendo la prognosi sul referto, non rendendosi conto che fa una doppia omissione, in quanto rilasciare una prognosi, anche di zero giorni, è un obbligo su ogni referto di una visita medica. È opportuno che tali medici cambino repentinamente la loro condotta, in quanto si espongono ad un reato di omissione/rifiuto d’atto d’ufficio, ai sensi del Codice Penale art. 328. I Medici di Medicina Generale, quindi, si trovano ogni giorno in un sandwich: o compiacere l’assistito e rischiare di effettuare un falso in atto pubblico, oppure esigere che il paziente ritorni nella struttura sanitaria dove gli è stato omesso/rifiutato il certificato, scatenando una conflittualità che può portare alla perdita del rapporto di fiducia con il proprio paziente e, nel peggiore dei casi, subire atti di violenza, come si evince dagli ultimi fatti di cronaca.

Alla luce delle numerose segnalazioni e richieste di risoluzione della gravosa criticità da parte di Medici di Medicina Generale, Medici senza Carriere auspica che le Organizzazioni Rappresentative dei Dirigenti Ospedalieri e di tutti i Medici Specialisti si prodighino affinché i medici ospedalieri e specialisti convenzionati ASL e qualsiasi medico che operi in strutture sanitarie convenzionate e private, rispettivamente, si vogliano occupare della problematica, liberando così i Medici di Medicina Generale da codesto fardello, che li può esporre a pericolo per la propria incolumità. Un appello al Presidente della Giunta regionale di Regione Campania, On. Vincenzo De Luca, affinché, con il Suo pragmatismo e capacità di risoluzione, intervenga per evitare che si perseveri nella violazione della Legge, che ha come conseguenza una mancata fluidità del Sistema Sanitario Regionale, arrecando disagi e danni alla Salute dei Cittadini. Ci appelliamo agli Ordini dei Medici-Chirurghi delle cinque province campane, affinché facciano in modo che ogni medico sia rispettoso del Codice Deontologico nei confronti dei Colleghi e, soprattutto, nei confronti dei Cittadini, evitando di perseverare in una omissione che, oramai, nei territori campani è diventata prassi consolidata.