Il Vaporetto della Caremar continua ad “affumicare” il Golfo Sorrentino

Il Vaporetto della Caremar continua ad “affumicare” il Golfo Sorrentino

2 Novembre 2022 0 Di Gaetano Milone

Un mostro marino, di quelli inquinanti e fuori controllo umano, “insozza” da tempo l’azzurro mare delle Sirene nel “Golfo di Surriento”.

 Stiamo parlando per l’ennesima volta dell’”Isola di Procida” il  “vaporetto” della Caremar (Campania regionale marittima nata nel 1975 a spese dello Stato che ogni anno ripianava le ingenti perdite,  per favorire i trasporti di merci e persone tra la terraferma e le isole del golfo di Napoli – omologhe in Sicilia Siremar e Sardegna Saremar)) da tempo di proprietà del Gruppo Aponte (50%) e del Gruppo D’Abundo che collega Napoli -Capri, Napoli-Ischia, Sorrento-Capri, Napoli-Procida- Ischia, Pozzuoli-Procida-ischia,  che, in entrata ed uscita dal porto di Sorrento, si fa annunciare da un fastidiosissimo ed altamente inquinante “sbuffo” di fumo nero.

Un vero schiaffo all’immagine di Sorrento (bandiera blu da tempo insieme a Massa Lubrense) e delle splendide località del Golfo servite da questo condensato di incuria umana, “strafottenza” amministrativa “distrazione” delle Autorità competenti prima fra tutte la Capitaneria di Porto e nel caso specifico, l’Amministrazione comunale di Sorrento.

 L’inquinatore seriale è in questo caso l’Isola di Procida, avvistato nella giornata di ieri, primo novembre, al largo dello scoglio del Vervece a Massa Lubrense, santuario dei sub,- l’estate scorsa con la splendida nave scuola della Marina Militare, Amerigo Vespucci a “rendere omaggio” alla statua della Madonna sommersa,- ancora una volta, annunciata da una fastidiosissima nuvola nera. Che dire, “regionalizzare” i traporti via mare in Campania così come è sui traporti su ferro e su gomma e stabilire orari e corse con contributi economici ( le compagnie di Navigazione spesso a proprio piacimento   sopprimono corse e collegamenti), potrebbe essere una soluzione.

 

Nel frattempo si puniscano i responsabili di questo vero e proprio inquinamento atmosferico, chiamando in causa l’Area Marina Protetta “Punta Campanella” e gli stessi volontari di Mare Vivo penisola sorrentina per un lungo periodo “dormienti” ed oggi, finalmente, con un nuovo dinamico direttivo.