Giusto vaccinare gli adolescenti? Intervista al dottor Carlo Alfaro

Giusto vaccinare gli adolescenti? Intervista al dottor Carlo Alfaro

9 Giugno 2021 0 Di Miriam Perfetto

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato l’utilizzo del vaccino Pfizer per la fascia di età 12-15 anni. Questo significa che il vaccino ha dato sufficienti garanzie per tale fascia di età?

La Commissione Tecnico Scientifica (Cts) dell’Aifa ha concluso che i dati disponibili dimostrano l’efficacia e la sicurezza del vaccino anti-Covid-19 Comirnaty (BioNTech/Pfizer) per la fascia di età tra i 12 e i 15 anni, accogliendo pienamente il parere espresso dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA)- e negli USA dalla Food and Drug Administration, FDA- a favore dell’autorizzazione all’utilizzo anche per i soggetti compresi in questa fascia di età.

Cosa accadrà ora?

Che ora gli 8,5 milioni di adolescenti italiani a partire dai 12 anni potranno, se vorranno, vaccinarsi con le due dosi di Pfizer come previsto già per il resto della popolazione. Dal 3 giugno è terminato il sistema delle vaccinazioni per fasce di età e tutti possono, dai 12 anni in su, iscriversi in piattaforma per essere vaccinati. Già è stato attivato inoltre il piano di immunizzazione per i maturandi, che ha ricevuto altissima adesione.

Quale tipo di vaccino è consigliabile per la fascia di età adolescenziale?

Il vaccino Pfizer. Già utilizzabile dai 16 anni, ora è autorizzato dai 12 anni. Moderna, Astrazeneca e Johnson & Johnson invece sono utilizzabili solo a partire dai 18 anni. Gli studi di fase 3 (la fase di sperimentazione clinica più avanzata) hanno dato risultati molto buoni sia con Pfizer che Moderna, i vaccini a RNA messaggero. Nello studio di fase 3 controllato contro placebo su 2.260 adolescenti di età compresa tra 12 e 15 anni, il vaccino Pfizer ha prodotto una risposta immunitaria maggiore rispetto alla fascia 16-25 anni e un’efficacia del 100%, mostrando anche un profilo favorevole di sicurezza: non si sono verificati eventi avversi gravi correlati al vaccino. Gli effetti indesiderati più comuni sono simili a quelli osservati nelle persone di età superiore: dolore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre. Tali effetti sono in genere di entità lieve o moderata e si risolvono entro alcuni giorni dalla vaccinazione. Anche Moderna nello studio TeenCOVE di fase 2-3 su più di 3.700 ragazzi tra 12 e 18 anni è risultato, dopo le due dosi, immunogeno al pari che negli adulti, efficace al 100% e con eventi avversi di gravità lieve o moderata, quali dolore nel sito di iniezione, mal di testa, affaticamento, mialgia e brividi. Una protezione del 93% si è riscontrata già 14 giorni dopo la prima dose.

Qual è il motivo per cui si consiglia di vaccinare anche i soggetti di 12-15 anni?

Per poter raggiungere più facilmente l’immunità di gregge. Infatti, soprattutto le nuove varianti, che hanno un’aumentata affinità per i recettori e un maggiore indice di contagiosità, infettano di più bambini e adolescenti che possono diventare, sebbene poco sintomatici, serbatoio di diffusione dell’epidemia. Infine, più ampia fascia di popolazione è immunizzata conto il virus più è difficile l’emergere di nuove varianti. In definitiva, vaccinarli serve alla più alla comunità che a loro direttamente, essendo l’impatto clinico del Covid-19 minimo in questa fascia di età.

Con i ragazzi vaccinati, si pensa che sarà anche più sereni nella riapertura delle scuole a settembre.

Sì è vero. Tutti auspichiamo che con il prossimo anno scolastico i ragazzi possano riappropriarsi della loro normalità a partire da una frequenza regolare delle lezioni. L’impatto più nefasto della pandemia sui minorenni non è stato clinico, data la bassa incidenza e la bassa gravità della malattia nelle fasce pediatriche, ma psico-sociale, per gli effetti devastanti su stili di vita e socialità.

Tutto Sanità ringrazia il dottore Carlo Alfaro, sempre disponibile a fare chiarezza su una tematica delicata come quella dei vaccini e nello stesso tempo constata che tra i giovanissimi c’è apertura a vaccinarsi

Non mancano genitori, da dati rilevati negli istituti scolastici, che, a differenza dei propri figli, temono il vaccino anti- Covid.  Il dottore Alfaro appena potrà farà chiarezza anche sulle paure, sui dubbi, sulle perplessità fornendoci i dati emersi dalle attività di studi e di ricerca della Commissione Tecnico Scientifica.