Gaetano Gubitosa all’ospedale di Caserta

Gaetano Gubitosa all’ospedale di Caserta

14 Giugno 2020 0 Di Al. Ma.

Sul cambio al vertice dell’Aorn S. Anna e S. Sebastiano, abbiamo sentito il dottor Franco Martino, presidente dell’Associazione dei trapiantati di organi (Aitf- odv) e presidente del Comitato consultivo misto.

 

Franco martino AITF

Presidente Martino, ancora un cambio al vertice: come è stata accolta “fra gli addetti ai lavori” questa nomina del dottor Gubitosa, già direttore amministrativo del nosocomio,  a  direttore generale nell’ospedale di Caserta?

Al dottor Gaetano Gubitosa, intanto, vogliamo dare un beneaugurante ben tornato tra di noi! Poi, naturalmente, ci complimentiamo con lui per il prestigioso incarico affidatogli. Com’è noto, non compete alle associazioni dei pazienti commentare le scelte politiche fatte in ordine a tali designazioni; a noi volontari tocca soltanto prendere atto dell’accaduto; continuare a rappresentare eventuali criticità rilevate; contribuire lealmente a fare proposte risolutive dei problemi a tutela degli ammalati;  incalzare la direzione sugli impegni assunti e a volte non onorati, come purtroppo spesso è avvenuto e, naturalmente,  trarre un giudizio definitivo sulle cose fatte  e su quelle, magari soltanto propagandate e mai realizzate.

Quindi, mi sembra di capire che, trattandosi di una “vecchia conoscenza”, per voi nulla cambia nell’atteggiamento tenuto sino ad oggi?

Beh, intanto sull’atteggiamento da tenere, molto dipende dall’impostazione del rapporto che il nuovo D.G. intende avere con le Associazioni di volontariato. Ovviamente, come AITF ma anche come facenti parte del C.C.M. (Comitato Consultivo Misto) l’importante organismo collegiale operante in azienda, che mi onoro di presiedere, non ci siamo mai tirati indietro nell’affermare e difendere certi principi e ancora non ci sottrarremo a tali responsabilità. Posso solo dire che fino a questo momento abbiamo avuto modo di constatare le doti del dottor Gubitosa soltanto nelle vesti di direttore amministrativo prima, e di sub commissario dopo. Ritengo che cosa ben diversa sarà il poterlo conoscere nelle vesti di direttore generale, sul quale, evidentemente, ricadono maggiori responsabilità gestionali. In tal senso, la riserva è d’obbligo. Ma siamo ottimisti!

Sinceramente: ve l’aspettavate o siete rimasti sorpresi da tale nomina?

La sorpresa c’è stata, non lo neghiamo, se non altro dovuta alla sua relativa giovane età, abituati come eravamo, a veder nominare sempre ultrasessantenni.  Va anche detto, però, che considerati i tempestosi eventi di cui è costellata la storia dell’Aorn casertana in questi ultimi quindici anni, eravamo sconcertati dal timore di dover ricominciare a spiegare le cose sempre da capo, come avvenuto in ogni analoga circostanza in cui si interrompeva il mandato dirigenziale. Venuta meno, poi, la ventilata conferma dell’avvocato Mariano, è certamente positivo che con la nomina del dottor Gubitosa questo non accadrà, in quanto è già conoscitore dell’intero stato in cui versa l’ospedale. Egli, per esempio, è perfettamente a conoscenza precaria in cui versa l’assistenza fornita ai trapiantati e trapiantandi, i quali a tutt’oggi, ancora arrancano in attesa per lunghissimi giorni prima di poter essere visitati, a causa di una cronica carenza d’organico dei medici che, rispetto ai tre necessari, possono contare soltanto su uno specialista perché l’altro è in ferie in quanto già pensionando a fine mese. E naturalmente quando parlo di trapiantati intendo anche quelli renali. Anche per questo, oltre a tante altre cose rimaste inevase, come la mancata realizzazione dell’Area Trapianti, il cui progetto già finanziato dalla Regione Campania, rimane da tempo ancora chiuso nel cassetto, gli chiederò subito un incontro urgente.

Sempre sulla nomina di Gubitosa: presumo, allora, che  siano molto forti le vostre aspettative?

Forti? No! Direi ragionevoli. Nessuno, ovviamente, si aspetta miracoli; anche perché, purtroppo, da quanto ci è dato conoscere, difficilmente ne possono avvenire a Caserta. Ci basterebbe poter assistere soltanto ad una pacata e mirata gestione.  A tal fine, desidero anche cogliere questa occasione per augurargli pubblicamente buon lavoro anche attraverso il suo giornale e, ovviamente, diventa forte l’auspicio di poter instaurare un proficuo rapporto basato sul reciproco rispetto, affinché nell’esclusivo interesse del buon funzionamento dell’ospedale, e dei pazienti, si possa realizzare quella sana sinergia che finalmente ci potrà consentire di “remare” serenamente, tutti insieme, nella stessa direzione.