Effetto clausura sulla psiche

Effetto clausura sulla psiche

7 Maggio 2020 0 Di Pasquale Maria Sansone

Siamo in uno stato di Cattività, di Re-clusione, di claustrum, pertanto vige, in modo incontrovertibile ed inconfutabile, un Disturbo dell’Adattamento.

 

Anna Mozzi

L’esperienza terrificante (paura del contagio, paura della malattia, paura della morte propria o di un congiunto, lunga permanenza nell’abitazione, distanza sociale, uso della mascherina e dei guanti) che stiamo vivendo a causa del Covid-19, produce e produrrà sicuramente patologie psicologiche e psichiatriche in tutte quelle persone emotivamente più sensibili.

Ascoltiamo a tal proposito un esperto di lungo corso, Anna Mozzi, che ha brillantemente coniugato nel passato la sua professione di psicologa e psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico con quella di politico ed assessore della città di Caserta, in due mandati: dal 1985 al 1990 e dal 1990 al 1992, ricoprendo incarichi di Assessore alla Cultura, al Commercio, alle Politiche Sociali ed ai Servizi Demografici.

Anna Mozzi nasce a Caserta, dove risiede. Ha due figli: David e Manuel. Dopo la Maturità Classica, essendo appassionata di filosofia esistenziale, si è iscritta al Corso di Laurea in Psicologia a Roma, istituito in via sperimentale, conseguendo la laurea a pieni voti, con una tesi sperimentale su “La creatività dei bambini in età prescolare nei quartieri popolari di Roma”.  Nella seconda metà degli anni ’70, ha ricoperto l’incarico di psicologa nell’équipe socio-psico-pedagogica della Provincia di Caserta per l’inserimento dei disabili nelle scuole. Ha frequentato, quale tirocinante, l’Ospedale Psichiatrico “Santa Maria Maddalena” di Aversa, quale partecipe al Movimento della Psichiatria Basagliana, contribuendo ai primi tentativi del processo di deistituzionalizzazione. Al contempo, ha frequentato l’allora Dispensario d’Igiene Mentale della Provincia di Caserta, dove ha approcciato i primi casi clinici, vincendo nel 1980 il concorso pubblico per titoli ed esami ad un solo posto di Psicologo Coadiutore presso il Centro d’Igiene Mentale. Ha redatto numerosi articoli e pubblicazioni inerenti alla Salute Mentale su riviste del settore. È stata socia dell’International Association for Art and Psychology. Ha partecipato a vari convegni e corsi di formazione in tema di Salute Mentale e Riabilitazione Psicosociale, interessandosi vivamente anche alla Video-microanalisi di G. Downing. Psicologa e psicoterapeuta, anche grazie alla formazione ad orientamento psicoanalitico con il suo mentore e professore Emilio Servadio, oresidente onorario, nonché fondatore della Società Italiana di Psicoanalisi e di Para–psicologia. Esperta in Training Autogeno di Schultz, metodica ausiliaria di rilassamento, nelle psicoterapie brevi, intensive ed iperfocalizzate ad orientamento psicoanalitico con approccio corporeo.

Esperta nella Psicoprofilassi Ostetrica al Parto. È stata allieva di Liza Hirsch-Marquet da Ginevra, acquisendo la tecnica Psicodiagnostica di Rorschach, secondo il metodo di M. Loosli-Usteri.

Che cos’è la sindrome da stress post traumatico e come si affronta?

Siamo in un’Epoca di Passioni Tristi ed il Futuro non è certamente una Promessa! Siamo in uno stato di Cattività, di Re-clusione, di claustrum, pertanto vige, in modo incontrovertibile ed inconfutabile, un Disturbo dell’Adattamento in questo momento storico e contingente. In nome del Diritto alla Salute di Noi Tutti osserviamo rigorosamente le misure di distanziamento sociale imposte dal Governo per arginare il contagio da Coronavirus, la Pandemia. Viviamo, però, con un Terzo Incomodo, con un Nemico Invisibile, pertanto abbiamo Paura del Contagio, nonostante la distanza di sicurezza che osserviamo, l’utilizzo dei guanti, il lavaggio delle mani reiterato, l’utilizzo della mascherina. Siamo Altro da Noi e questo è il Nostro Vissuto Esperienziale, non Ci-Riconosciamo né quando ci guardiamo allo specchio prima di uscire, né quando siamo per le strade.

Siamo schermati, comunque sempre distanti per strade desolate e deserte, deprivati e denutriti di Emozioni Positive ed impera il Silenzio, non c’è mimica facciale e lo sguardo è perso, smarrito, sfocato. Siamo Fragili, Soli, Vulnerabili. Rischiamo uno stato di Distress che va assolutamente evitato, cioè lo Stress Negativo, che è la Paura della Paura. Lo stato di Allerta, di Allarme, di Ipervigilanza, di Arousal elevato ci fa produrre un tasso elevato di cortisolo, ormone che riduce le nostre difese immunitarie esponendoci, pertanto, ancor di più al contagio. Si registra la Paura del Futuro e, pertanto, nonostante l’Ottimismo della Volontà domina il Pessimismo della Ragione, in tal modo rischiamo di bruciare le nostre sinapsi, le imbrigliamo, non facciamo germogliare nuove sinapsi se permaniamo nel ruminare, rimurginare, nel mentismo negativo, analizzando tutte le notizie complottistiche, che ci pervengono attraverso i canali social, atteso che l’origine del virus è controversa. Così il Futuro pertanto diviene una Minaccia Spettrale, Apocalittica, una Distopia e non coltiviamo la Speranza: ingrediente indispensabile per vivere insieme con le Future Generazioni. Il disturbo da stress post-traumatico (PTSD DSM-5 2013) è l’insieme delle marcate sofferenze psicologiche, conseguenti ad un evento traumatico, catastrofico, violento quali: guerra del Vietnam, terremoti, alluvioni ed il Covid-19. E’ uno stato invalidante e de socializzante, caratterizzato da reattività ansiosa marcata, da iperattività, ma anche da elementi patognomonici depressivi quali: apatia, abulia, letargia, anedonia, anestesia emotiva e condotte di evitamento, marcate oscillazioni del tono dell’umore ed esplosioni intermittenti e, nei casi peggiori, corto-circuitali. Questa condizione la viviamo anche nella corporeità vissuta ed esperita con un loop di sintomi neurovegetativi a seconda del proprio organo bersaglio. L’ordine del giorno è stravolto, ma parimenti quello della notte, pertanto si registrano disturbi del sonno, alterazioni dei ritmi circadiani, bruschi risvegli con iperidrosi, altrerazione della fase REM con difficoltà di rievocazione, al risveglio, anche di qualsiasi frammento onirico.

Lo stato più peculiare è quello del Numbing, cioè uno stato di confusione mentale, talvolta difficoltà di attenzione, di memoria, di concentrazione. Questo quadro clinico lascerà sequele e postumi nella nostra salute mentale per questa risonanza soggettiva di “lutto bianco”. Per essere Resilienti s’impone l’utilizzo di Strategie di Coping: Ridefinizione al Positivo del Pensiero in modo epicureo, edonista, dionisiaco: “Se ci sono io non c’è il Coronavirus, allorquando ci sarà il Coronavirus non ci sarò io!!”. Dobbiamo pensare positivo, perche: “Noi siamo quello che pensiamo” e Giovani ed Anziani insieme in un mutuo, sinergico, coeso, inclusivo, scambio intergenerazionale devono lavorare per un Futuro equo, etico, sostenibile, solidale.

Non dobbiamo usare meccanismi difensivi inconsci, quali: introiezione, negazione, disinvestimento, ritiro della libido. Passeggiamo, andiamo in bici, curiamo le piante, sentiamo la musica, leggiamo, scriviamo lettere, poesie, novelle, favole, respiriamo aria salubre, rilassiamoci nella Bellezza ed usiamo Motti di Spirito, coltiviamo le Nostre Passioni. Liberiamo l’Elan Vital, la Joie de Vivre e… Sorridiamo alla Vita!!