Campania, la medicina generale ha bisogno di una riforma strutturale seria

Campania, la medicina generale ha bisogno di una riforma strutturale seria

23 Agosto 2021 0 Di La Redazione

La medicina generale campana deve avere ruolo ed essere numericamente giusta per affrontare patologie croniche e lotta al coronavirus.

 

Nelle zone disagiate dei territori delle province campane, dove c’è reale carenza, i medici settantenni potrebbero continuare il rapporto convenzionale. Quali sono le reali zone disagiate?

Se non si assegnano gli ambiti carenti di medicina generale 2021 e le AASSLL non fanno una successiva ricognizione sugli effettivi pensionamenti, ai sensi dell’ACN 2018, art. 5, ex art. 34, comma 25 e art. 6, ex art. 63, comma 24, come si fa a definire un ambito territoriale disagiato? Ringraziando i medici pensionati disponibili a sacrificarsi, sarebbe auspicabile che Regione Campania e le AASSLL delle province campane, per contrastare l’emergenza senza chiedere questo sacrificio a medici anziani e stanchi, accelerino le procedure di rilevazione, pubblicazione e assegnazione degli ambiti carenti di medicina generale.

Siamo fiduciosi che la “Nota prot. n. 0411926 del 06.08.2021_Applicazione art. 23 DL 9_2020 a medici convenzionati” verrebbe applicata scrupolosamente da ogni A.S.L. e non sia un alibi, come i medici neoconvenzionati e in attesa di convenzione temono, per consentire agli anziani stanchi medici di non poter godere del meritato riposo. Non ci si può permettere il lusso di sbagliare programmazione e lasciare i Cittadini delle province campane senza il proprio medico di famiglia, che in questo momento storico è fondamentale, oltre che per la presa in carico dei pazienti con patologie croniche, anche per il monitoraggio domiciliare dei pazienti COVID positivi, e per accelerare la vaccinazione di massa, affinché la popolazione sia schermata dalla complicanze da infezione da coronavirus. Per tali ragioni riteniamo che non si può continuare a tamponare con medici provvisori, che, per ovvi motivi, non possono essere continuativi nel tempo nel tutelare la Salute dei Cittadini sui territori, in particolar modo di quei pazienti fragili, che rischiano quotidianamente la vita, essendo i più vulnerabili alla pandemia.

La sfida che ci attende in autunno è fondamentale per vincere la guerra al COVID-19.