Federico Squillace: “Siamo nati per muoverci, stop alla sedentarietà della vita moderna”

Federico Squillace: “Siamo nati per muoverci, stop alla sedentarietà della vita moderna”

23 Agosto 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

Accanto alla dieta il movimento è l’altro formidabile strumento di prevenzione che ognuno di noi può utilizzare nella vita di ogni giorno per ridurre al minimo il rischio di un gran numero di patologie e per mantenere una buona forma fisica.

La prevenzione delle patologie degenerative del sistema cardiocircolatorio rappresenta uno degli obiettivi prioritari della medicina. Tali patologie, quali ad esempio ictus ed infarto, sono ai primi posti nelle statistiche epidemiologiche relative alle cause di mortalità nelle nazioni industrializzate (Lozano 2012). Per contrastare queste patologie degenerative è ormai universalmente riconosciuta e comprovata l’efficacia dell’attività fisica per il benessere e la salute. Per contro, è altresì riconosciuto come la carenza di movimento comporti conseguenze negative sia sull’insorgenza che sulla diffusione delle patologie sopra citate. Secondo diversi studi (Jama 1998; Darren 2001) infatti, la verifica dello stato individuale di efficienza fisica può essere un indice utile a identificare possibili fattori di rischio.

Il livello di forma fisica è quindi direttamente correlato allo stato di salute.

Di Movimento, Salute e Covid parliamo con un esperto, Federico Squillace: Scienze Motorie/Chinesiologo, Preparatore Fisico, Atleta PRO e Coach Kettlebell Sport, Docente- Metodologia dell’allenamento-.

Come ha vissuto e vive la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?

Il problema più grande è stato veder saltare diverse collaborazioni lavorative, grazie alle quali, porto avanti la mia famiglia. 

Di punto in bianco, ti ritrovi senza stipendio per un anno intero e sei costretto ad ingegnarti in ogni modo per non “morire”. Io in genere non mi butto giù, c’è sempre una soluzione e sono davvero poche le cose nella vita a cui permetto di rovinare il tempo che ho a disposizione per vivere e godermi le cose che amo. Prestando sempre la massima attenzione ed il massimo rispetto per le conseguenze, in termini di salute, causate dal virus, ogni cosa poi, è un’altra sfida/avventura da affrontare nel “gioco” bizzarro della vita. 

Quanti danni hanno causato allo Sport in generale ed al Fitness in particolare la pandemia, le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?

La Pandemia è stata una vera tragedia planetaria. 

Ciò che ne deriva, in ambito lavorativo, per ciò che riguarda il mio settore, è un cambiamento nelle abitudini delle persone che comporterà conseguenze rilevanti, soprattutto per i centri sportivi. Il mercato online e le abitudini ormai cambiate delle persone credo saranno un vero problema per molti. Il settore è gestito da finti ministri e figure imbarazzanti che poco hanno a che fare con lo sport.

Senza vere competenze è impensabile avere proposte valide e sensate che possano cambiare/dare una mano ad un settore in crisi. Il settore è composto da lavoratori che, da sempre, in modo precario cercano di fare della propria passione una professione che meriterebbe ben altra considerazione e rispetto da parte delle istituzioni. La credibilità di questo settore è continuamente minata da un percorso formativo monitorato dal nulla ed ormai in pasto a veri squali che hanno fiutato in questo, un vero e proprio business. 

I Lavoratori del settore saranno costretti a reinventarsi nuovamente per destreggiarsi nel settore più dimenticato del Paese, un Paese dove lo Sport fa rima con politica invece di fare da colonna portante alla Cultura ed alla Salute. L’ignoranza popolare e qui, complici le istituzioni, porta a far credere che un professionista dello Sport sia esclusivamente un istruttore che ti fa dimagrire o ti fa pompare i muscoli. Una visione piuttosto superficiale ma comprensibile se nessuno si occupa di mostrare la verità delle cose. La verità è che attraverso l’esercizio, si possono realmente curare centinaia di “malattie”. 

Esistono specialisti del movimento, Chinesiologi, preparatori fisici che operano nel settore con all’attivo diverse lauree ed anni di esperienza che sono parte integrante di questo mondo. 

Ma tanto, nessuno lo sa e soprattutto, nessuno se ne occupa.

Cosa le ha insegnato lo Sport in termini di crescita personale, sociale e professionale?

Quello che mi ha insegnato lo Sport fondamentalmente è il non parlare a vanvera.

Mi ha insegnato quanto i dettagli siano fondamentali e quanto tempo e dedizione siano necessari per comprendere realmente qualcosa, esserne padrone, acquisirne consapevolezza e coscienza. Questo approccio al dover approfondire per capire, vale per ogni argomento della vita. È incredibile quanto si pensi di essere competenti in una determinata materia o credere di aver capito tutto, quando davvero, non si è neanche all’inizio di un percorso.

Il punto è che molti non lo scopriranno mai e passeranno la vita con la convinzione di essere esperti in qualcosa di cui veramente, in realtà non sanno nulla. Approfondire vuole dire essere affamati di sapere. Vuole dire avere un forte impegno nel voler sviscerare ogni singolo dettaglio di ciò che hai scelto come la tua passione. Ci vuole molta autocritica e testardaggine per arrivare a questa coscienza delle cose e lo Sport, se lo affronti in questo modo è una ricchezza inestimabile di risorse che crediamo non possedere, sensazioni che pensiamo non esistere, spunti che riflettono la vita vera. 

Quanto valore lei attribuisce al binomio Sport-Salute ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento ed il mantenimento del benessere psicofisico?

 

Riguardo l’associazione Sport=Salute credo sia più corretto dire “Movimento=Salute”

Con la parola “Sport” spesso raggruppiamo un po’ tutto, senza conoscere nei dettagli di quale fattore stressante stiamo parlando. Per Atleti Professionisti, per chi mette in condizione il corpo di subire stress ripetuti con obiettivi che mirano ad un fine agonistico e non ad uno stato di “Fitness”, lo “sport” a volte può causare effetti diversi. Senza entrare nei dettagli fisiologici, credo che l’analisi da fare sia di natura sociale. Ormai il concetto di “Sviluppo” sembra fare coppia fissa con la “sedentarietà”.

Sembra che ciò per cui L’essere umano sia venuto al mondo, sia destinato ad essere messo da parte in nome di una tecnologia che tra poco ci farà dimenticare anche come ci si allacciano le scarpe.

Siamo nati per muoverci, godiamo di capacità splendide da curare e mantenere.

La mamma di tutte, la mobilità. Basterebbe “coccolare” questa e che negli uffici, invece della pausa caffè, ci fosse la “pausa movimento” per sconfiggere un centinaio di problematiche articolari dovute all’inattività.

Il binomio corretto è CULTURA DEL MOVIMENTO=SALUTE

Le conseguenze dal punto di vista sanitario e culturale sarebbero stupefacenti, ma la cultura ormai è passata di moda.