Avellino, la stazione resta chiusa

Avellino, la stazione resta chiusa

18 Giugno 2020 0 Di Luigi Simeone*

L’Italia e la Campania ripartono ma l’Irpinia resta ancora fuori da ogni prospettiva di ripresa, l’emergenza determinata dalla pandemia non ha insegnato nulla.

 

Fase 3, il Trasporto Pubblico riprende nel Paese e, con tutti i limiti e le difficoltà per carenza di materiali e personale, prova a dare un segnale di “normalità”. Il Trasporta Aereo si avvia per attrarre turisti e relativa economia e riapre gli Aeroporti.  I Collegamenti Marittimi nel golfo riportano i turisti nelle isole. Il Trasporto Ferroviario ripristina servizi e ne disegna altri per la stagione estiva, per portare i turisti nel Cilento, ma ad Avellino la Stazione resta Chiusa!

La fase drammatica che attraversiamo ha detto a chiare lettere che le politiche dei tagli dei servizi sanitari e trasporti su tutti, sono i veri elementi che hanno determinato il dramma dell’isolamento di intere comunità esposte questa volta rischi sociosanitari, proprio per la mancanza di presidi di diritti come sanità e trasporti.

La desertificazione di intere aree della provincia e determinata dalla impossibilità di muoversi e curarsi, oltre che di studiare, ed appare evidente che riportarci famiglie, giovani e turisti senza questi presidi essenziali, appare un esercizio dello spirito piuttosto che una prospettiva, annunciata e millantata per le aree interne, soprattutto in campagna elettorale.

Anche vendere case ad 1 euro non funziona se non ci sono i “SERVIZI”

Quale è la logica secondo cui per l’estate si prepara l’offerta costiera e non quella delle aree interne?

A quale logica risponde l’assegnazione delle risorse per eventi turistici, che penalizza ancora le aree interne?

Perché non si capisce che senza trasporti il territorio è desinato all’isolamento totale, e alla chiusura?

Occorre riaprire la Stazione subito, non a settembre, programmare l’estate in Irpinia significa dare una spinta alla riapertura anche in provincia di Avellino, perché se restiamo fermi arretriamo, margini non ce ne sono, qui l’emergenza non è finita e ci sono chiari segnali di aggravamento altro che “normalità”.

*Segretario generale Uil Avellino-Benevento