Vaccinazione anti-Covid, quanto è importante la terza dose?

Vaccinazione anti-Covid, quanto è importante la terza dose?

1 Novembre 2021 0 Di La Redazione

I vaccini contro il Sars-CoV-2 sono sicuri ed efficaci e la somministrazione di una terza dose può conferire un’efficacia protettiva maggiore. È quanto emerge dallo studio condotto su 3.720 operatori sanitari della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia per indagare, in modo prospettico, il rischio di infezione da Sars-CoV-2 in soggetti vaccinati. Il lavoro, uno dei più ampi condotti fino ad ora, è stato pubblicato sulla rivista “Nature Communications”.

I risultati hanno dimostrato l’efficacia dei vaccini nel proteggere dall’infezione da Sars-CoV-2 che si attesta all’83% nella popolazione complessiva degli operatori sanitari e al 93% negli operatori sanitari che avevano in precedenza contratto l’infezione. Dei 3.720 operatori sanitari vaccinati solamente 33 hanno contratto l’infezione da Sars-CoV-2, vale a dire meno dell’1%; 17 erano sintomatici e presentavano sintomi lievi come rinite, tosse e artralgie. Nessuno ha avuto la polmonite o ha necessitato di ricovero ospedaliero. Altro dato interessante riguarda la trasmissibilità del virus: dei 33 operatori del San Matteo che si sono infettati, solo 2 di loro hanno trasmesso l’infezione ai familiari. I dati sono stati comparati con un gruppo di 346 operatori sanitari che nel periodo tra gennaio e aprile 2021 non avevano ancora ricevuto la vaccinazione. Su questo campione i risultati cambiano considerevolmente e testimoniano l’efficacia della vaccinazione anti Covid-19. I ricercatori e clinici del San Matteo hanno, infatti, registrato un tasso maggiore di infezione (il 5,78%) e anche un maggior numero di soggetti sintomatici. L’85% ha avuto sintomi quali febbre, anosmia (perdita dell’olfatto), ageusia (perdita del gusto) e il 10% ha necessitato di ricovero ospedaliero in seguito al peggioramento delle condizioni cliniche.

“I numeri non hanno bisogno di ulteriori commenti – sottolineano i ricercatori del San Matteo di Pavia -. I risultati sono più che confortanti: l’impatto della vaccinazione ha sostanzialmente cancellato la possibilità di infettarsi in grandi numeri. Qualche caso di reinfezione c’è stato, ma è al di sotto dell’1% degli operatori analizzati. Percentuale che si dimezza per coloro che avevano avuto una pregressa infezione e hanno completato il ciclo vaccinale. Questo ci dice che più stimolazioni conferiscono una maggiore immunità”, concludono i ricercatori.

Al momento il booster è previsto per diverse categorie:

– ottantenni e over 80

– personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani

– esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario

– persone con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti di età uguale o maggiore di 18 anni

– persone di 60 anni e più con patologia concomitante.

Finora sono 581.132 le persone che hanno ricevuto una terza dose, il 7,67% della popolazione per cui è prevista la dose aggiuntiva.

 

Fonte: DoctorNews33