Sorrento, quegli abusi che escono dalla porta e rientrano dalla finestra

Sorrento, quegli abusi che escono dalla porta e rientrano dalla finestra

28 Ottobre 2022 0 Di Gaetano Milone

Da zona 1 B del Put (piano urbanistico territoriale) a zona 6 del Puc ( Piano Urbanistico Comunale). Il famoso gioco delle tre carte preso a prestito da tecnici “specialisti” in materia  per rendere possibile l’arretramento di un gigantesco muro di cinta e la realizzazione di un parcheggio multipiano in una zona dove tra l’altro esistono resti di mura e necropoli romane .

  A denunciarlo, Claudio d’Esposito, Presidente del Wwf Terre del Tirreno che sull’argomento scrive:  “Come “voci e illazioni” ricorrenti sostenevano sin dal primo giorno… dietro quel muro “infinito”, costato al momento oltre 600.000 euro per la prima “trance” (ma si ipotizza che il prezzo andrà oltre il doppio) c’è il solito… ennesimo… PARCHEGGIO!!!
Si dice che sia in zona 6 del PUT dove si potrebbe fare… ma a ben vedere… ci siamo accorti che forse è in zona 1B dove il parcheggio NON si può fare? e a ben vedere nemmeno l’arretramento del muro sulla carreggiata sarebbe stato assentibile?, Un semplice errore di coloritura dei confini tra varie “zone” nelle carte di pianificazione.. o altro?”.

 

Intanto ieri pomeriggio con la “benedizione” del parroco della Cattedrale di Sorrento don Carmine Giudici si è riunito per la seconda volta, nel teatro parrocchiale Sant’Antonino, un gruppo di cittadini e rappresentanti di Associazioni (l’avvocato Carlo Milardi, l’ing. Rosario Savarese, Francesco Gargiulo ed Enrico Aprea del Movimento Civico “Conta Anche Tu, e Cittadinanza Attiva), “guidati” dal dott. Bruno Morelli e dall’avvocato Mariolina Costagliola per “capire” la funzionalità dell’intervento nato come semplice allargamento stradale e successivamente diventato un parcheggio a più piani.

“Nel corso della riunione – si legge in un comunicato –  sono stati comunicati gli esiti delle iniziative decise in conclusione del primo incontro ed è stato illustrato quanto emerso dalla lettura del primo set di atti pubblici consegnati dal Comune.

Dall’analisi approfondita compiuta sui documenti sono emersi numerosi punti critici che inducono a ritenere che possano essere state compiute delle irregolarità, sia in fase di deliberazione del progetto originario, sia successivamente. E’ stato evidenziato un aspetto che, se non smentito, è destinato a suscitare molto clamore.

È stato, fatto rilevare che il soggetto che ha presentato l’istanza per la concessione del permesso di costruzione del parcheggio non aveva titolo per effettuare la richiesta e che in quell’area (zona B del PUC) non è prevista la possibilità di realizzare parcheggi a raso se non su terreni sterrati. L’istanza, dunque, avrebbe dovuto essere subito respinta. Invece, risulta ancora in fase istruttoria in attesa di una decisione”.