Smi, la ex Guardia medica pronta a collaborare per la vaccinazione anticovid

Smi, la ex Guardia medica pronta a collaborare per la vaccinazione anticovid

5 Febbraio 2021 0 Di La Redazione

“I presidi di continuità assistenziale su tutto il territorio Nazionale rappresentano un punto fermo insostituibile per garantire assistenza sanitaria alla cittadinanza su tutto il territorio Nazionale ed in particolare a Napoli, vista la attuale carenza dei medici di base, sono diventati presidi fondamentali sul territorio. L’emergenza pandemica in atto ha evidenziato che non possono essere sottodimensionati i servizi pubblici territoriali ed in particolare la continuità assistenziale che rappresenta istituzionalmente il medico del territorio nel presidio sanitario pubblico”.

Questa la nota di Ernesto Esposito segretario Smi alla Napoli 1 Centro e componente della Direzione Nazionale del Sindacato medici italiani che sottolinea come durante la pandemia i presidi di guardia medica hanno di fatto garantito assistenza, in particolare a tutte le patologie non Covid acute e croniche riacutizzate.

“Spesso molti colleghi dotati solo della mascherina Ffp2, da loro stessi comprata, non si sono mai sottratti a visitare nei presidi ed a raggiungere coloro che richiedevano assistenza – aggiunge – in alcuni casi ammalandosi di Covid nel silenzio e nel rispetto del momento tragico”.

“Ora la svolta vaccinale di massa – continua Esposito – deve necessariamente prevedere, su base volontaria ed a completamento orario come già previsto dall’ACN, l’utilizzo dei medici di guardia medica per poter vaccinare presso gli ambulatori del Ssn ed a domicilio i pazienti fragili”.

“La guardia medica non è superata – conclude l’esponente Smi – anzi i dati dimostrano che va potenziata con supporto informatico e logistico in modo da portare il presidio sanitario territoriale pubblico notturno e festivo al passo con i tempi. Il mio nuovo impegno sindacale nazionale a Roma, nella direzione dello Smi,  sarà svolto nella salvaguardia del presidio sanitario territoriale pubblico e dei diritti dei colleghi di continuità assistenziale”.