Smi e Snami: studi dei medici di base inadeguati per effettuare tamponi

Smi e Snami: studi dei medici di base inadeguati per effettuare tamponi

8 Novembre 2020 0 Di La Redazione

Le Sigle sindacali mediche chiedono che sia convocato, con la partecipazione di tutti i sindacati medici, il Comitato Regionale per la Medicina Generale per discutere.

 

“Il Comitato Regionale ex articolo 24 per la Medicina Generale è un organo paritetico e non può riunirsi escludendo alcune delle rappresentanze sindacali. Lo Smi e lo Sami della Campania giudicano molto grave che sia stata svolta una riunione con soli due altri sindacati e convocata, successivamente, una nuova riunione per lunedì 9 novembre con la loro sola partecipazione, oltretutto solo per una informativa su quanto programmato” così in una nota congiunta lo Smi e lo Snami della Campania criticano il comportamento del Comitato Regionale per la medicina generale.

Lo Smi e lo Snami hanno sollevato, in sede nazionale, critiche di merito all’Accordo stralcio per l’effettuazione dei tamponi a partire dalle difficoltà legate al fatto che il 90% degli studi dei medici di famiglia sono allocati in palazzi di civili abitazioni e quindi in strutture dove non è possibile operare in sicurezza individuando percorsi dedicati per chi deve praticare i tamponi. Vi sono, di conseguenza, seri rischi di contagio.

Pe queste ragioni lo Smi e lo Snami chiedono che sia convocato, con la partecipazione di tutti i sindacati medici, il Comitato Regionale per la Medicina Generale per discutere le modalità di applicazione in ambito regionale del suddetto Accordo.

La mancata concertazione con tutte le parti sindacali, stante l’unica continua interlocuzione con le sole sigle sindacali firmatarie a livello nazionale, implicherà l’adozione di iniziativa giudiziaria per reiterato comportamento antisindacale ex articolo 28 legge 300 del 70.

Lo Smi e lo Snami, infine, esprimono tutta la loro solidarietà e le loro condoglianze ai familiari dei medici campani che nella seconda ondata del Covid-19 sono caduti o si sono ammalati per assistere e curare i pazienti, peraltro senza che si sia, a tutt’oggi, neppure provveduto ad assicurare la categoria contro tale rischio. “La politica e le istituzioni dovrebbero prendere atto che sulla difesa della salute dei medici hanno fallito”.