Simg e Simit: pronta una commissione congiunta di Medici di Medicina Generale e Infettivologi

Simg e Simit: pronta una commissione congiunta di Medici di Medicina Generale e Infettivologi

12 Marzo 2021 0 Di La Redazione

Le due società scientifiche insieme per affrontare un delicato momento e supportare le istituzioni nella gestione della terza ondata della pandemia aggravata dalle varianti.

 

A fronte di uno scarso coordinamento tra istituzioni nazionali ed enti territoriali e tra medici di famiglia e specialisti, arriva la proposta di una commissione congiunta formata dai Medici di Medicina Generale della SIMG – Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie e dagli infettivologi della SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali. I due presidenti, rispettivamente Claudio Cricelli e Marcello Tavio, hanno raggiunto l’accordo questa mattina e i lavori della Commissione prenderanno il via oggi stesso.

Come concordato con il Presidente SIMIT Marcello Tavio – sottolinea il Prof. Claudio Cricelli – la SIMG e la SIMIT fanno partire una commissione nazionale congiunta che sulla base delle migliori evidenze scientifiche nazionali e internazionali disponibili, incluse ovviamente le note AIFA, definisca i criteri e le raccomandazioni per le terapie e i trattamenti domiciliari per pazienti con Covid-19. Abbiamo condiviso questa decisione e la nostra unità di intenti, per poi deliberare la costituzione della commissione nelle prossime ore. Le raccomandazioni della commissione saranno sottoposte al Ministro della Salute, all’Istituto Superiore di Sanità e al Comitato Tecnico Scientifico”.

“L’unità di intenti fra le due società, SIMIT e SIMG, e la volontà di assicurare ai pazienti con Covid-19 in ogni stadio di malattia il miglior trattamento possibile, è totale. – sottolinea il Dott. Marcello Tavio – Sono finalmente arrivati i vaccini, stanno per arrivare gli anticorpi monoclonali, si stanno accumulando nuovi dati a favore e contro varie opzioni terapeutiche; ed è quindi il momento di allineare le risorse disponibili per la prevenzione e la cura del Covid-19 in una strategia di largo respiro, che offra al paziente la possibilità di accedere al trattamento più indicato fino dal primo istante in cui viene posta la diagnosi”.