Sanità in Italia, il 42% degli italiani non può curarsi

Sanità in Italia, il 42% degli italiani non può curarsi

29 Marzo 2024 Off Di La Redazione

L’Italia rischia una sanità ‘per censo’, dove chi ha i mezzi economici potrà sempre di più garantirsi le cure mentre chi non dispone di un reddito adeguato non potrà curarsi: già attualmente, il 42% dei cittadini meno abbienti è costretto a rinunciare alle cure poichè, non riuscendo ad ottenerle nell’ambito del sistema pubblico, non ha i mezzi per rivolgersi alla sanità a pagamento, Il 21/mo Rapporto ‘Ospedali e salute’ redatto da Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e Censis lancia un segnale allarmante: anche le fasce più deboli sono spinte verso il privato non avendo accesso al Ssn a causa, spesso, delle lunghe liste di attesa, e questo provoca un ulteriore impoverimento di alcune categorie.

Il primo dato che emerge, raccolto sulla base di un sondaggio Censis su 2mila cittadini, è che il 47,7% degli utenti ha una percezione positiva del Servizio sanitario della propria regione (Ssr): l’8,7% e il 39% ritiene che la sanità locale sia di un livello qualitativo ottimo o buono.

Il 28,1% esprime invece un giudizio di sufficienza e il 22,4% ritiene che il Ssr sia ‘insufficiente’. Ma se più di un cittadino su 5 esprime un giudizio negativo, l’insufficienza del proprio Ssr è tuttavia riportata solo dal 9,4% dei residenti nel Nord-Est contro addirittura il 35,2% degli utenti che vivono nelle aree del Mezzogiorno. Uno dei problemi maggiori restano le lunghe liste di attesa. La conseguenza è che negli ultimi 12 mesi, rileva il Rapporto, il 16,3% delle persone che hanno avuto bisogno di rivolgersi ai servizi sanitari si è recato in un’altra regione, nell’ambito delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario. La motivazione più ricorrente della mobilità sono appunto le lunghe liste di attesa nella Regione di appartenenza, afferma il 31% dei migranti sanitari. ma c’è anche una quota del 34,9% che rinuncia e si rivolge alla sanità a pagamento (intesa come privato puro e intramoenia).