Riccardo Valentino: “La felicità. Chi punta ad essa non smetterà mai di avere obiettivi nella vita”

Riccardo Valentino: “La felicità. Chi punta ad essa non smetterà mai di avere obiettivi nella vita”

11 Giugno 2023 Off Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

Marcianise è città antica di nobili tradizioni ma anche di grandi contraddizioni. Le une e le alte rimangono a tutt’oggi. Appartengono senz’altro alle seconde l’inquinamento ambientale dato che il territorio cittadino “coabita” con il vicino distretto industriale e la presenza significativa della delinquenza organizzata.

Certamente sono patrimonio delle prime le belle realtà sportive (ciclismo e pugilato) e gli aspetti culturali, religiosi e gastronomici che rappresentano il grande patrimonio di questa cittadina.

Di boxe parleremo con Riccardo Valentino già campione italiano dilettante nel 2017, successivamente passato professionista ed il prossimo 17 giugno combatterà a Stoccarda (Germania) per il titolo europeo IBO dei medio-massimi.

Per lo sport Marcianise parla la lingua del ciclismo e della boxe. Come è nata la sua passione per il pugilato?

In una città dove per anni ha regnato la criminalità organizzata bisognava trovare motivate distrazioni per non cadere in tentazione ad una vita sbagliata e per me lo sport e l’obiettivo di diventare un Campione mi hanno salvato e formato come uomo.

La nobile arte richiede sacrifici e impegno totale. Qual è la sua caratteristica più importante che gli ha consentito di andare avanti e di giungere alla sfida europea?

Risposta: Sicuramente la resistenza al dolore, perseveranza e tanta fame di successo, quando ti trovi sul fondo puoi solo innalzarti e l’unico modo per farlo è provare e riprovarci senza mai arrenderti.

Concentrazione, grinta e determinazione sono indispensabili per reggere il ritmo di una disciplina che richiede particolare impegno. C’è poi la necessita di rilassarsi anche per mettere un po’ le cose in pari. Qual è, per così dire, la sua personale tecnica per rilassarsi e recuperare energie?

La famiglia e l’indifferenza a tutto ciò che ti porta via la tranquillità, ho lavorato molto sull’autocontrollo è la chiave dello stare bene con se stessi, mai perdere la calma, bisogna rimanere sempre lucidi. 

Quando sale sul ring l’avversario resta tale o diventa “il nemico da abbattere”?

Sul ring vige la legge del più forte, vita mia, morte tua, è questione di sopravvivenza. 

L’arte del pugilato nasce da un cocktail, ben miscelato, di grinta, forza, concentrazione ma anche di tanta tecnica ed eleganza. Secondo lei qual è l’ingrediente più importante? O lo sono tutti?

L’ingrediente più importante è ciò che hai fatto prima di arrivare al momento dell’incontro ovvero la preparazione, quel che metti nel sacco quello ci ritrovi. 

Se potesse cancellare qualche cosa della sua giovanissima vita, cosa cancellerebbe?

Nulla perché grazie al dolore passato e ai tanti sacrifici fatti, oggi sono un uomo forte capace di affrontare qualsiasi difficoltà che la vita mi riserva. 

Il suo sogno del cassetto?

 

La felicità. Chi punta ad essa non smetterà mai di avere obiettivi nella vita.