Penisola sorrentina, quando l’assistenza va in tilt

Penisola sorrentina, quando l’assistenza va in tilt

19 Settembre 2020 0 Di Gaetano Milone

Episodio grave, quello denunciato da una famiglia in costiera, che all’isolamento della quarantena aggiunge un’incomprensibile e grave carenza assistenziale.

 

Ieri avevamo denunciato la solitudine sanitaria di una bambina di due anni, positiva al Coronavirus, isolata in casa insieme alla mamma ventiseienne, anche lei positiva. Quattro giorni senza che nessun sanitario dell’Usca, l’unità speciale di (dis)continuità assistenziale si facesse vivo o, secondo quanto si apprende, prendesse in carico i due positivi per procedere al protocollo sanitario previsto.

Nel primo pomeriggio la quiete della frazione di Sant’Agata sui due Golfi, frazione del comune di Massa Lubrense, viene scossa dal suono lacerante delle sirene di ambulanze del 118 (una con bio contenimento), scortate da forze di polizia. Destinazione l’abitazione delle due sventurate cittadine – il papà da ieri, positivo anche lui e causa del contagio dei familiari, è al centro Covid di Boscotrecase dopo una degenza di due giorni all’ospedale di Sorrento ed una lunga permanenza a casa in attesa del tampone che ne confermasse la positività

La piccola, due anni ad ottobre, con febbre e difficoltà respiratorie aveva preoccupato la pediatra tanto da far intervenire il 118 ed il successivo ricovero nel reparto di pediatria della “Federico II”, finalmente in buone mani.

“Un viaggio in solitario, chiuse in un contenitore, da sole, senza vicinanza di alcuno malgrado avvertissi malori” – è la testimonianza della mamma – su un gruppo facebook”.  Sembra una delle tante testimonianze dei contagiati o familiari delle prime vittime della Lombardia e della Bergamasca di mesi fa.

Scene di ordinaria follia o di imperdonabile disservizio sanitario alle prese con una terribile escalation di casi in penisola sorrentina impreparata a questa ondata di nuovi casi.

Come già raccontato ieri sono numerose le persone messe in quarantena in attesa di tampone. Cinque, dieci giorni chiusi dentro, senza poter uscire senza poter provvedere lavorativamente al sostentamento della famiglia. Che sta succedendo in penisola sorrentina? Come è possibile che una bambina di due anni, positiva al Coronavirus rimanga senza assistenza sanitaria per ben quattro giorni? E così pure la mamma! Corriamo ai ripari: siamo all’inizio del nuovo anno scolastico, di un autunno “caldo” per disoccupazione e timori delle solite influenze, in attesa di un vaccino che purtroppo tardi ad arrivare.