Ospedali napoletani, assistenza infermieristica a rischio

Ospedali napoletani, assistenza infermieristica a rischio

7 Gennaio 2022 0 Di La Redazione

“Con  questo aumento di casi non ci sarà personale infermieristico sufficiente per la presa in carico degli ammalati”. È  la denuncia-appello – ripresa dall’Ansa – lanciata oggi dalla presidente dell’Ordine degli infermieri di Napoli, Teresa Rea, dopo aver ascoltato i report continui e allarmati che provengono dagli ospedali e le previsioni sull’ondata di ospedalizzazione attesa per le prossime settimane.

 “Ogni giorno nei reparti di tutti gli ospedali cittadini, anche pediatrici, manca all’appello circa il 20 per cento dei colleghi, sia perché contagiati covid, sia perché in stretta sorveglianza per contatti con congiunto. Una carenza aggiuntiva che si somma a quella storica che fa di Napoli e la Campania il fanalino di coda d’Europa. I colleghi che mi riportano questi dati – precisa Rea – sono preoccupati e sono allo stremo delle forze. Stanno raddoppiando e triplicando i turni di lavoro e saltando i turni di riposo. A ciascun infermiere in corsia tocca coprire il lavoro di quelli assenti. Di questo passo, e le previsioni degli epidemiologi fanno temere il peggio nelle prossime settimane, presto non ci saranno in reparto infermieri sufficienti per assistere gli ammalati”. “Chiediamo allora alle autorità – è l’appello della Rea – di accelerare le pratiche per immettere urgentemente in reparto e sul territorio quanti più infermieri è possibile. Il governatore De Luca ha annunciato per il 2022 tremila nuove assunzioni. Bene, si faccia presto allora.

    Lo si faccia ora, prima che negli ospedali si alzi bandiera bianca o si scelga chi assistere”. “Al Governo – dice la presidente Opi Napoli – che con la legge di bilancio si è già rimangiato quanto promesso (indennità di specificità interimistica e incremento del numero di docenti-infermieri nelle università) chiediamo di intervenire con provvedimenti autorevoli e urgenti per arginare la diffusione dei contagi. A questo ritmo e senza nuove risorse umane, si rischia infatti di vedere sospesa di fatto l’assistenza infermieristica negli ospedali e sul territorio”.