Napoli, bene confiscato alla camorra diventa “Casa comune” per autistici

Napoli, bene confiscato alla camorra diventa “Casa comune” per autistici

31 Gennaio 2023 Off Di La Redazione

Dal male nasce il bene. In un bene confiscato alla camorra nel cuore di Napoli, in via del Formale, a ridosso dei Quartieri spagnoli, sorgerà ‘Casa Comune’, primo progetto di co-housing per ragazzi affetti da autismo. In un appartamento di 200 metri quadri, gli ospiti sperimenteranno percorsi di autonomia e occasioni di socializzazione.

“È un esperimento significativo di housing che tiene insieme mondi vulnerabili e complicati – ha detto il vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Laura Lieto – in un ambiente di natura cooperativa dove non c’è solo un tetto sulla testa ma accompagnamento, cura e accoglienza. Un ulteriore aspetto significativo è l’uso di un bene confiscato alle mafie che viene così reimmesso nel circuito della vita pubblica e della città: è un segnale di un lavoro che stiamo facendo affinché questo patrimonio sia impiegato per fini pubblici e di utilità collettiva”.
    Il progetto è ideato e realizzato da Fondazione Foqus, Consorzio Co.Re. e dall’associazione Quartieri spagnoli, riuniti in un’Ati. “Innovare significa sperimentare nuovi modelli d’intervento per produrre cambiamento – ha sottolineato Renato Quaglia, direttore Fondazione Foqus -. Casa Comune diventerà un progetto condiviso da un comunità ampia, nazionale, accomunata dalla consapevolezza che ognuno ha diritto di trovare il proprio posto nel mondo”.
    Il progetto e la ristrutturazione del bene è finanziato da Guber Banca, istituto di Brescia, grazie a un’innovativa modalità di finanziamento: un conto deposito vincolato dedicato specificatamente alla realizzazione del progetto sociale di Napoli. Al conto deposito ad oggi hanno aderito 200 cittadini.
    “Anche le banche hanno un’anima – ha evidenziato l’ad di Guber Banca, Francesco Guarneri – e ho avuto l’occasione di sperimentarlo con questo conto deposito che ha avuto la grande funzione di smuovere le coscienze. L’attività bancaria deve anche creare valore economico, sociale e relazionale per il territorio attraverso il sostegno a progetti importanti per la comunità e insieme alla nostra clientela, diffusa su tutto il territorio nazionale, siamo riusciti a realizzare questo progetto per l’inclusione”.