Marco Cittadino: “La pallavolo è la mia vita, sogno di condividere lo spogliatoio con mio figlio”

Marco Cittadino: “La pallavolo è la mia vita, sogno di condividere lo spogliatoio con mio figlio”

20 Marzo 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

“Se uno ferma la palla o cerca di controllarla toccandola due volte consecutivamente, l’arbitro fischia il fallo e gli avversari fanno il punto. Diabolico ed antistorico: il passaggio come gesto obbligatorio per regolamento in un mondo che insegna a tenersi strette le proprie cose, i propri privilegi, i propri sogni, i propri obiettivi. Non c’è nessuno che può schiacciare se non c’è un altro che alza, nessuno che può alzare se non c’è un altro che ha ricevuto la battuta avversaria”. (Mauro Berruto)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un pallavolista dalla grande esperienza: Marco Cittadino.

Come hai vissuto e come vivi, come hai affrontato e come affronti la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili e severe misure restrittive?

Viviamo in un periodo storico che sicuramente non ci dimenticheremo mai.

Affrontare la paura di un contagio è diventata una delle protagoniste certe del nostro quotidiano. Tutte le misure restrittive incrementano notevolmente le ansie e il disagio . Proviamo ad essere speranzosi, ci fidiamo delle persone che conoscono la medicina, accettiamo e rispettiamo i numerosi decreti, spesso poco chiari e troppo severi, ci comportiamo con responsabilità e buon senso per proteggere noi stessi e gli altri, ma siamo ancora in questa situazione. Sappiamo che dovremo conviverci, ma la sensazione è che ci troviamo sempre impreparati.

Spero che nessuno dimentichi il bene, la gentilezza, l’amore e la disponibilità verso gli altri e che, con intelligenza e nervi saldi, ognuno di noi abbia la forza e la pazienza necessaria per affrontare quanto sta accadendo. Sono convinto che ne usciremo.

Quanti danni hanno causato allo sport le chiusure indiscriminate della prima ora e la confusa se non cattiva gestione politica?

Ovviamente lo sport, come qualsiasi cosa,  ha subito le conseguenze negative. Chiusure richieste da dpcm e normative varie abbinate ad confusa gestione hanno portato difficoltà a società, ad atleti, a interi movimenti e soprattutto ai giovani. Sempre loro, aimè! Sono il motore di qualsiasi sport.

Vivono in simbiosi, i giovani e lo sport.

Quanto valore attribuisci al binomio sport-salute, ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento ed il mantenimento del benessere psico-fisico?

Sappiamo quanto sia importante il binomio Sport-Salute, lo sport è salute. I giovani devono fare sport e chiunque dovrebbe praticarlo. Con lo sport s’impara sempre, sia quando vinci che quando perdi. Anzi, possiamo dire che con lo sport non si perde mai. Oltre al risaputo benessere psicofisico arricchisce anche in termini di crescita personale, sociale e anche professionale.

 

 

Cosa ti ha dato e ti dà la pratica sportiva in termini di crescita personale, sociale e professionale?

Personalmente, è riduttivo dire che la Pallavolo sia stata la mia vita e ne faccia tutt’ora parte alla grande. Sono cresciuto nei palazzetti e negli spogliatoi. Tra i miei allenatori e compagni di squadra ho avuto i migliori insegnamenti. Ognuno di loro mi ha lasciato un pezzettino,  da custodire sempre come un tesoro, nel bene e nel male; ognuno ha qualcosa da insegnarti, devi solo essere bravo a coglierlo.

Ho imparato che bisogna fare tesoro di tutte le esperienze, positive o negative che siano. A 37 anni ancora non riesco a smettere. Anche il mio attuale lavoro è legato allo sport e alla pallavolo. Non immagino la vita senza lo sport. Uno dei miei sogni è di condividere uno spogliatoio con mio figlio Leonardo , dopodiché smetterò di essere un pallavolista…forse.