La denuncia del Nursing Up: in sanità manca un concreto piano assunzioni

La denuncia del Nursing Up: in sanità manca un concreto piano assunzioni

2 Settembre 2022 0 Di La Redazione

De Palma: «Allarme unanime della classe politica, da destra a sinistra, riguardo alla carenza di personale infermieristico.  Era ora!».

 

 La carenza di personale nel mondo della sanità è dato acquisito. Per il sindacato degli infermieri pertanto esiste il pericoloso rischio di carenti assunzioni in vista dei nuovi fabbisogni legati alla Missione 6 del Pnrr.

Il Presidente del Sindacato Infermieri Italiani avverte: «Non vorremmo che si trattasse, come in passato, di effimeri bagliori di luce legati alla imminente campagna elettorale. Abbiamo bisogno di un piano concreto per la ricostruzione della sanità Italiana e non certo di proclami al vento a cui faranno seguito nuovi pericolosi vuoti di memoria!».

Qualcuno si sta accorgendo, ed era ora, che la sanità italiana barcolla letteralmente da anni, alla luce di dati schiaccianti che raccontano di ben 80-85mila infermieri mancanti all’appello nelle realtà ospedaliere.

«Non crediamo ai nostri occhi, poi, leggendo anche di dichiarazioni di esponenti politici che solo ora lanciano l’allarme sul concreto rischio di spreco di quelle risorse, ben 7 miliardi di euro che entro il 2026, dal momento che si tratta di denaro in arrivo dall’Europa, deve essere inevitabilmente portata a termine, passando attraverso le “forche caudine” di esami trimestrali, per verificare l’andamento dei progressi dei progetti in corso. E sempre esponenti politici, che fin ora, chissà come mai, avevano pensato bene di tacere, soltanto adesso si ricordano di denunciare a gran voce, come, il piano relativo alla ricostruzione dell’assistenza territoriale, priorità assoluta nell’ambito dell’indispensabile rivoluzione che deve investire il nostro sistema sanitario, non faccia assolutamente il paio, in questo momento, con un piano di assunzioni degno di tal nome.

«L’eccezione, aggiungiamo noi, riguarda solo le iniziative di quelle regioni cosiddette virtuose, che stanno lentamente facendo ripartire la macchina concorsuale, ma non esiste di fatto un piano strategico che parta dall’alto e che investa il Paese da nord a sud, per coprire quello che sarà l’ulteriore fabbisogno di infermieri, e in particolare i infermieri di famiglia, del cui fondamentale ruolo chiave, nel rapporto diretto con il cittadino al di fuori delle realtà ospedaliere, si parla ancora troppo poco».

Per soddisfare le aspettative del PNRR, è ben noto che serviranno circa 30 mila infermieri in più: 20 mila per far fronte all’introduzione del nuovo ‘infermiere di comunità: un infermiere ogni 3.000 abitanti; mentre altri 10 mila infermieri saranno necessari nelle 1.200 nuove ‘case di comunità’ previste dal PNRR.