Il Covid non frenerà la cura per l’infertilità di coppia

Il Covid non frenerà la cura per l’infertilità di coppia

4 Aprile 2020 0 Di La Redazione

Il “Moscati” soggetto capofila del progetto “Smart Pma”: una “finestra” aperta alle coppie in trattamento nei centri di fertilità per seguirle durante il periodo di emergenza Coronavirus.

 

La grave epidemia virale non bloccherà il desiderio di avere un figlio. Si chiama “Smart Pma”, coinvolge i più importanti centri sanitari pubblici italiani di Procreazione medicalmente assistita, vede l’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino soggetto coordinatore e ha come logo identificativo un’opera realizzata dall’artista irpino Gennaro Vallifuoco. Si tratta di un progetto dedicato ai pazienti affetti da sterilità che, a causa dell’emergenza Coronavirus, rischiano di rallentare o di interrompere il trattamento di cura in corso o di rimanere in lista d’attesa per un tempo indeterminato. L’idea è nata su iniziativa della Direzione generale e sanitaria e dell’Unità operativa di fisiopatologia della Rriproduzione dell’Azienda “Moscati”, che hanno realizzato un vero e proprio network tra alcuni dei più grandi centri pubblici di Pma italiani. Al progetto, aperto a ulteriori adesioni, hanno già deciso di partecipare il Policlinico San Martino e l’Ospedale Evangelico Internazionale di Genova, il Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, il Policlinico Sant’Orsola di Bologna, l’Ospedale Sandro Pertini di Roma e l’Ospedale di Conversano dell’Asl Bari.

Le coppie in lista di attesa potranno effettuare, su prenotazione, consultazioni in videochiamata con gli specialisti di riferimento; sarà inoltre, a rotazione, garantita almeno una “finestra informativa” giornaliera, aperta ai pazienti per contatti urgenti, indipendentemente dalla sede nella quale hanno deciso di farsi curare. “La sospensione delle attività ambulatoriali e dei trattamenti di Procreazione assistita in osservanza delle prescrizioni per il contenimento della diffusione dell’infezione Covid-19 – spiega il responsabile dell’Unità operativa di fisiopatologia della riproduzione, Cristofaro De Stefano – può determinare un importante disagio per le coppie in cura per la sterilità. Molte donne e uomini sono in lista di attesa da mesi, a volte da anni, per ricevere una giusta diagnosi e un efficace trattamento e l’emergenza Coronavirus rischia di interrompere il loro percorso di cura”.

Per usufruire del servizio, l’Azienda ospedaliera irpina ha già attivato un numero telefonico dedicato (0825.203914, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13) e un indirizzo di posta elettronica (fisiopat@aosgmoscati.av.it), mentre i recapiti di riferimento per gli altri centri italiani sono reperibili sui rispettivi siti Internet.

“In questo periodo di grande emergenza – sottolinea il direttore generale dell’Azienda “Moscati”, Renato Pizzuti – è di fondamentale importanza riuscire a garantire continuità assistenziale a tutte quelle persone che hanno necessità di proseguire l’iter terapeutico avviato. Si deve fare il possibile, soprattutto in ambito sanitario, per tutelare “le fragilità” e ridurre al minimo le conseguenze negative della pandemia”.

Il nuovo sistema a distanza di comunicazione, inoltre, potrebbe anche rappresentare una sperimentazione valida dell’applicazione delle moderne tecnologie per progettare modalità diverse di erogazione di alcune prestazioni sanitarie, definendo piattaforme web-based e riducendo così, ove possibile, la frequenza degli accessi dei pazienti alle strutture e evitarne l’allontanamento dai luoghi di residenza o di lavoro. Si potrebbero, inoltre, semplificare lo scambio delle informazioni scientifiche e agevolare le attività di ricerca, attraverso l’acquisizione e lo scambio di dati, sempre garantendo la massima sicurezza e trasparenza e nel rispetto della privacy.

Grazie alla partecipazione solidale e volontaria dell’artista Gennaro Vallifuoco, l’immagine simbolo del progetto è l’opera “Mater Matuta Marzo”: con i suoi colori accesi, evocatori del risveglio, della riscossa e della “forza buona della natura”, il dipinto rappresenta, per le coppie e non solo, l’augurio di riprendere quanto prima, dopo il buio della stagione invernale, il cammino interrotto per la ricerca di un figlio, emblema del futuro.