Gianluca Temelin, il calcio mi ha dato tanto

Gianluca Temelin, il calcio mi ha dato tanto

3 Aprile 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

“Le chiusure indiscriminate non tutelano la salute e affossano l’economia”. Lo ha sostenuto il sindaco e presidente della Provincia di Piacenza Patrizia Barbieri, in una lettera inviata all’ora presidente del consiglio Giuseppe Conte e al ministro dell’interno Luciana Lamorgese, così come al presidente della Regione Stefano Bonaccini.

Ecco il testo integrale della lettera:

“Ill.mo Signor Presidente del Consiglio, nella mia qualità di Sindaco di Piacenza, ritengo doveroso evidenziarLe la grave situazione in cui versano i gestori dì palestre, scuole di danza e impianti sportivi in genere. In un recente confronto avuto dalla scrivente con una delegazione di titolari delle sopra indicate attività, è infatti emerso chiaramente che la maggior parte di loro non beneficierà (come non ha potuto beneficiare nei mesi precedenti) di ristori per mancati introiti o di sostegni per il rilancio. Di contro hanno sostenuto costi notevoli per adeguarsi ai protocolli, le cui misure sono però state travolte dal D.P.C.M. 24 ottobre 2020.

Vorrei far presente che le attività legate alle palestre e ai centri sportivi in generale, rivestono un ruolo fondamentale non solo per il benessere fisico ma anche per la funzione sociale ed educativa da sempre riconosciuta all’attività sportiva. Partendo dal principio condiviso che chi non è in regola e non osserva le prescrizioni deve essere passibile di chiusura, è emerso chiaramente come in realtà sul nostro territorio molti gestori stavano svolgendo l’attività in piena sicurezza al punto da aver superato i più stretti controlli dei NAS”.

“Non da meno è grave la situazione in cui versano altre attività (bar, ristoranti, teatri ecc), che si sono in questi mesi adattati ai rigidi protocolli di sicurezza e sanitari con sforzi economici importanti, e che ora vedono irrimediabilmente compromesso il loro lavoro. Quello che voglio evidenziarle è che le chiusure non possono essere indiscriminate, ma mirate ed orientate là dove vi sono aggregazioni e dove non si è in grado di assicurare i dovuti controlli finalizzati ad accertare il rispetto dei protocolli. In caso contrario la chiusura è solo un modo per affossare l’economia di un territorio senza produrre alcun beneficio per la tutela della salute”.

“Chiedo quindi la giusta attenzione per i settori colpiti con le prescrizioni del D.P.C.M. 24 ottobre 2020 e per tutte le attività che, a vario titolo, subiscono restrizioni a causa dei provvedimenti conseguenti al Covid — 19, affinché sia loro riconosciuto il giusto e doveroso sostegno economico che dovrà essere immediato ed efficace per garantire il proseguo della loro attività. Il fattore tempo è determinante non solo per sconfiggere il virus ma anche per la tenuta del sistema economico”. La lettera di questo Sindaco illuminato, donna, e con una marcia in più era diretta all’ex Presidente del Consiglio Conte, ma potrebbe essere inviata, senza nessuna correzione al Presidente Draghi, il Ministro degli Interni non è cambiato.

La situazione insostenibile degli operatori dello Sport, ma anche dei milioni di fruitori di palestre, piscine e centri sportivi continua ad essere ignorata, nonostante un’atleta agonista di chiara fama svolga il ruolo di Sottosegretario di Stato allo Sport.

Ne parliamo con un atleta di lungo corso. Gianluca Temelin (Pescara, 5 Agosto 1976), è un ex Calciatore italiano, di ruolo attaccante, attualmente allenatore.

Cresciuto calcisticamente nell’Atalanta dove esordì in Serie B il 23 Dicembre 94 contro il Piacenza (0:0), a termine della stagione l’Atalanta torna in serie A. Nella stagione successiva esordisce in serie A il 25 Febbraio 96 in Inter-Atalanta 1:0, mentre il 18 Maggio 96 subentra nella finale di ritorno di Coppa Italia contro la Fiorentina allenata da Claudio Ranieri.

Ha giocato con Atalanta, Spal, Reggiana, Cremonese, Pro Patria, Messina, Lecco e conta più di 400 partite da professionista con 150 Gol all’attivo.

Terminata la carriera da calciatore nel Maggio 2014, a Settembre dello stesso anno inizia la sua nuova carriera da Allenatore nel Settore Giovanile della Pro Patria (Under 15), dal 1 Agosto 2015 al 30 Giugno 2017 allena nel Settore Giovanile del Pescara Calcio (Under 15,16). Dal 1 Agosto 2017 diventa Vice Allenatore in Serie D al Francavilla al Mare fino al 30 Giugno 2018, dal 1 Luglio 2018 entra a far parte del Settore Giovanile della Cremonese dove tutt’ora allena l’Under 17

Come ha vissuto e vive Gianluca Temelin la paura del contagio ed il disagio per le inevitabili, indispensabili misure restrittive?

La mia esperienza legata alla pandemia è stata molto intensa perché vivo a Bergamo e lavoro a Cremona come allenatore, le due città più colpite dal COVID soprattutto nella prima ondata.

È stata vissuta come se fossimo in guerra lottando contro un nemico invisibile e sconosciuto, ambulanze che sfrecciavano per le vie della città, ogni cinque minuti ne passava una.

È scoppiato tutto velocemente soprattutto in Lombardia ed a far capire ad amici e parenti che vivevano in altre regioni d’Italia che tutto quello che stava succedendo era vero è stata dura.

Le immagini dei militari che portavano via le salme dal cimitero rimarranno sempre nella mia mente. Le restrizioni in famiglia le abbiamo accettate rispettandole in maniera ferrea e con sacrificio ma, sapendo che era ed è l’unica maniera per non rischiare di essere infettati, vaccino permettendo.

Il Direttore Sanitario dello Spallanzani ha sottolineato l’implementazione di disturbi psichiatrici nella popolazione giovanile. Lei che lavora da tempo con ragazzi ed adolescenti registra le stesse difficoltà?

Il mio è un lavoro dove l’aspetto psicologico è fondamentale per la crescita e la formazione dei ragazzi. Lavoro per una società la Cremonese che da questo punto di vista è molto attenta, grazie al Responsabile del settore giovanile Giovanni Bonavita.

Proprio l’anno scorso abbiamo avuto la fortuna di fare un corso durato 8 mesi con la dottoressa Gozzoli e il suo staff sulle problematiche che si possono riscontrare con gli adolescenti, nello specifico riguardo al calcio. In oltre la società con gli allenatori è sempre a stretto contatto con i genitori promuovendo riunioni periodiche per non lasciare nulla al caso.

Soprattutto nel primo periodo siamo stati molto vicini ai ragazzi perché sapevamo, grazie ai suggerimenti della psicologa, e del nostro responsabile che potevamo andare incontro a situazioni difficili, perciò il lavoro mio e del mio staff è stato molto delicato, cercando di stare il più vicino possibile, in remoto, e non lasciarli abbandonati a se stessi.

Lo abbiamo fatto organizzando riunioni su Zoom 2 volte alla settimana, telefonate per fare delle semplici chiacchierate che andavano al di là dell’aspetto calcistico, programmi di allenamenti da svolgere quotidianamente.

Tutto questo lavoro preventivo ci ha permesso di non avere grossi problemi per quel che riguarda l’aspetto psicologico dei ragazzi ed anche con la ripresa degli allenamenti, sebbene la nostra figura debba continuare ad essere quella dell’allenatore, ci impegniamo a renderla meno esigente sotto l’aspetto tecnico tattico rinforzandola sul piano della comprensione emotiva, fino a quando tutto tornerà alla normalità.

Il tuo tifo mi rende forte, ma è la tua critica che mi rende invincibile. Cristiano Ronaldo. Cosa rappresenta il Calcio per Lei?

Il calcio mi ha dato tanto, sono andato via di casa a 15 anni da Pescara nel 92 lontano dalla famiglia, dagli amici, dagli effetti per raggiungere un sogno che era quello di diventare un calciatore professionista con scalo a Bergamo.

Allora non c’erano le tecnologie che ci sono ora all’inizio è stata dura la voglia di farcela è stata più forte di quella di mollare e tornare a casa da sconfitto.

Mi ha dato la possibilità di vivere in città bellissime come Treviso, Cremona, Ferrara, Reggio Emilia, Messina insieme alla mia famiglia facendo molti sacrifici soprattutto per chi ti sta accanto come mia moglie e i miei figli.

È stato un viaggio lungo 20 anni con alti e bassi ma che mi ha insegnato tanto soprattutto quando sono caduto ma allo stesso tempo mi ha dato la forza di rialzarmi.

Ora mi diverto ad allenare i giovani dando tutto me stesso sia sotto l’aspetto tecnico ma Soprattutto sotto l’aspetto Umano ed educativo che è la cosa che conta di più.