Coronavirus, dopo il Tocilizubam il Pascale sperimenta l’Avigan

Coronavirus, dopo il Tocilizubam il Pascale sperimenta l’Avigan

2 Aprile 2020 0 Di La Redazione

L’Istituto dei tumori di Napoli partecipa al trial clinico internazionale coordinato dai ricercatori cinesi per testare il farmaco antivirale che sembra già aver dato buoni risultati in oriente.

 

Dopo la cura Ascierto ora l’Avigan. I ricercatori del Pascale entrano nel trial clinico internazionale per la sperimentazione di questo farmaco antivirale. L’obiettivo: testarne l’efficacia nella lotta contro il Covid 19. Già impegnato in prima linea con il farmaco anti artrite reumatoide, farmaco che ha dimostrato, non solo a Napoli, ma in tutta Italia, di agire positivamente sulle complicanze della polmonite da coronavirus, l’Istituto dei tumori di Napoli parteciperà ora allo studio, coordinato dai cinesi, sull’Avigan.

La proposta è arrivata ieri da Pechino in una lettera dell’Ambasciata Italiana in Cina, indirizzata al Presidente della Regione Vincenzo De Luca, che aveva segnalato la disponibilità a una collaborazione scientifica direttamente al Premier cinese. A chiedere ai ricercatori napoletani di sperimentare un farmaco finora conosciuto come un anti influenzale è stato Wang Guiqiang, presidente della Chinese Society of Infectious Diseases. Una richiesta non casuale. Le relazioni tra la Cina e il Pascale sono da tempo di altissimo livello. Franco Buonaguro, direttore della Virologia del polo oncologico partenopeo, da membro e coordinatore del Global Virus Network Italia, è in contatto con China GVN dal 2011, oltre ad avere un rapporto professionale e personale con Tsung-Dao Lee, ultimo allievo di Enrico Fermi e premio Nobel per la Fisica nel 1957. Senza considerare gli scambi di formazione che il Pascale ha avviato con i colleghi cinesi e che ha visto, negli ultimi tre anni, alternarsi nei reparti dell’Istituto oltre 500 medici provenienti da ogni parte della Terra dei ciliegi.

Nei prossimi giorni il farmaco arriverà al Pascale per dare il via alla sperimentazione. Insieme con il farmaco i cinesi hanno annunciato di inviare forniture anche di mascherine, tute protettive e altro materiale sanitario.

“Sappiamo – dice il direttore scientifico dell’Irccs di Napoli, Gerardo Botti – che per avere un vaccino i tempi sono lunghi. E’ più che mai necessario, dunque, in questo momento riunire tutte le forze per trovare una cura per questa terribile malattia. Il Pascale da sempre impegnato nella ricerca, benché oncologica, non poteva rimanere a guardare”.

E il direttore generale dell’Istituto, Attilio Bianchi, aggiunge: “Raccogliamo con piacere l’invito degli amici cinesi, che conferma la proiezione internazionale del livello di ricerca all’interno del nostro Istituto. Voglio ringraziare il Presidente de Luca, che ha attivamente favorito i collegamenti, i nostri ricercatori, e il personale tutto, che con abnegazione e passione, ci consente di assicurare la assistenza più adeguata al paziente oncologico ai tempi del Covid”.