Centri convenzionati accusano la Regione: la “malaburocrazia” blocca l’assistenza sanitaria

Centri convenzionati accusano la Regione: la “malaburocrazia” blocca l’assistenza sanitaria

30 Giugno 2022 0 Di La Redazione

Le associazioni rappresentative della macroarea assistenza riabilitativa (ex art. 26), sociosanitaria e fisiokinesiterapica (Aisic, Anffas, Anpric, Aris, Confapi, NovaCampania) denunciano la condizione di estrema difficoltà in cui versano le strutture che hanno aderito al decreto dirigenziale numero 83 dell’aprile del 2020 denominato “La Campania riparte”.
I servizi riabilitativi, sociosanitari e di fisioterapia accreditati della Campania sono stati i primi in Italia a ripristinare in maniera organica e strutturata i percorsi assistenziali, di sostegno e di cura a favore delle persone anziane e con disabilità e anche quando hanno dovuto adeguarsi all’ordinanza di chiusura del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, hanno regolarmente corrisposto gli stipendi ai dipendenti e consulenti, evitando di ricorrere alla cassa integrazione. Queste strutture, a distanza di più di un anno, si sono viste revocare il contributo regionale, ricevuto per aver riaperto in sicurezza, già a partire dal mese di aprile 2020 e per aver corrisposto in maniera continuativa gli stipendi a tutti gli operatori. In sostituzione, la Regione Campania ha normato un’altra tipologia di contributo che, ad oggi, non è stato erogato.
Addirittura ai presidi di fisiochinesiterapia, aderenti al decreto regionale, la Regione non ha riconosciuto alcun contributo e non ha previsto nessuna misura compensativa, richiedendo la
restituzione dell’intere somme legittimamente percepite a titolo di indennizzo.
Le associazioni denunciano la grave inadempienza delle Asl della Regione Campania nel rispettare tutte le procedure previste dalla successiva regolamentazione intervenuta che di fatto blocca l’operatività finanziaria dei Centri di riabilitazione ex art. 26, dei Centri diurni sociosanitari edei presidi di Fkt, con grave danno non solo in termini finanziari ma anche in termini fiscali, con ricadute sui bilanci aziendali.
Inutilmente e più volte le associazioni hanno richiesto in Regione un incontro con gli stessi funzionari regionali che avevano sottoscritto l’accordo “riparatorio” e successiva delibera attuativa(DGRC 531/21). Ma il silenzio è stato assordante!
Le associazioni di categoria della riabilitazione sociosanitaria e della fisiochinesiterapia pretendono la giusta considerazione e la massima attenzione per un comparto affidato completamente agli erogatori accreditati che garantiscono con gli 11mila addetti ai lavori altamente formati e specializzati le cure riabilitative, sociosanitarie e fisioterapiche, necessarie ai cittadini della Regione Campania.
Richiediamo un netto, celere e soprattutto condiviso intervento della Regione Campania per
correggere una condizione di “malaburocrazia” che ha determinato l’ingessamento delle Asl
a causa dell’alternarsi delle mutevoli disposizioni regionali.