Azzolina, no alla didattica a distanza

Azzolina, no alla didattica a distanza

14 Ottobre 2020 0 Di Miriam Perfetto

Guido Trombetti, accademico e politico italiano, sostiene che lavorare con gli studenti da casa accentua le differenze sociali penalizzando gli alunni degli ambienti più deprivati.

 

Tornare alla didattica a distanza per limitare i contagi nelle scuole e alleggerire i mezzi pubblici è una richiesta che proviene non solo dalle regioni, ma anche da non pochi insegnanti, dirigenti scolastici e genitori. Il virus, in questi ultimi giorni, si sta espandendo a macchia d’olio; la paura di molti è che gli ospedali, soprattutto al Sud Italia, non saranno più in grado di accogliere un numero sempre crescente di contagiati. Le massime autorità dello Stato ribadiscono la necessità della didattica in presenza perché è l’unica forma di insegnamento che garantisce lo sviluppo integrale della personalità di ogni singolo studente. La didattica a distanza non è stata, infatti, introdotta tramite il nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dal ministro della salute, Roberto Speranza, ieri, 13 ottobre.

“I ragazzi sono felici di essere a scuola”, ribadisce con convinzione la ministra Lucia Azzolina, sempre più convinta della importanza della didattica in presenza, perché garantisce formazione ma anche socialità. Anche Guido Trombetti, accademico e politico italiano, sostiene che lavorare con gli studenti da casa accentua le differenze sociali, penalizzando gli alunni degli ambienti più deprivati che non trovano in famiglia i sussidi e gli imput culturali necessari per il loro sviluppo. Trombetti in una sua intervista ribadisce il suo no alla DAD e continua dicendo che in molti luoghi di Italia la scuola è il simbolo principale della presenza dello Stato, quando non l’unico; un simbolo del quale non si può fare assolutamente a meno. A quanto pare il Governo Conte, i nostri politici concordano nel “restituire la scuola ai ragazzi”, come direbbe Guido Trombetti; infatti non sono state accolte le richieste delle regioni riguardo la didattica a distanza, l’unico intervento inserito nel Dpcm, firmato ieri, è il prolungamento dello stop alle gite scolastiche, alle uscite didattiche e il prosieguo della didattica digitale integrata che alterna lezioni in presenza e a distanza per gli studenti delle scuole superiori.