Alessandro Terenzi: “Ponetevi sembre degli obiettivi da raggiungere e superare”

Alessandro Terenzi: “Ponetevi sembre degli obiettivi da raggiungere e superare”

2 Dicembre 2022 Off Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con: Alessandro Terenzi.

  • Giocatore di calcio livello agonistico dilettantistico: 2013-2017;
  • Preparatore coordinativo scuola calcio presso Polisportiva Vigor Perconti: 2020- presente;
  • Aiuto preparatore atletico (calcio) U17 elite: presso Polisportiva Vigor Perconti 2020-presente;
  • Vice allenatore (calcio) U17 elite presso Polisportiva Vigor Perconti: 2021-presente;
  • Preparatore atletico prima squadra di calcio categoria promozione: 2021-2022.

La fase pandemica più acuta sembra ormai alle spalle, anche se i continui colpi di coda non lasciano tranquilli, come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport, come ha gestito la paura del contagio e del disagio legato alle misure restrittive?

Fortunatamente ad oggi sembrerebbe che la pandemia stia diventando parte del passato, anche se non possiamo assolutamente abbassare la guardia per evitare che ci siano appunto dei colpi di coda imprevisti. La gestione di quella fase non è stata per nulla facile, trovandomi a lavorare in un contesto di gruppo squadra e di staff nel quale la probabilità di contagio era più elevata rispetto a contesti con numeri minori. Tuttavia, la società con la quale lavoro (Polisportiva Vigor Perconti) si è dimostrata eccezionale nella gestione del momento, mettendo nelle condizioni sia gli addetti ai lavori, che gli atleti, di lavorare e divertirsi in totale sicurezza. Personalmente poi, ho potuto sfruttare lo stesso contesto sportivo per affrontare quella che era simile ad una sfida, ma con nuove regole: il fatto di rimanere in casa infatti, è stato perlomeno utile per approfondire gli studi, seguire corsi di formazione e d’aggiornamento per farmi trovare pronto una volta usciti dalla situazione pandemica.

Le restrizioni ed i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni al mondo dello sport, soprattutto a quello cosiddetto minore, cosa è successo in particolare nella sua specialità?

Ho iniziato la mia attività lavorativa nel mondo sportivo proprio nel Settembre 2020, quando si pensava che la situazione pandemica in Italia stava per terminare, invece ha avuto un’evoluzione che conosciamo tutti. Non posso negare che le modalità con cui è stato gestito il “mondo calcistico” nel dilettantismo mi hanno lasciato perplesso su alcune decisioni riguardo protocolli poco attuabili che hanno purtroppo dato il colpo di grazia ad alcune società sportive già in difficoltà. Tuttavia, ritengo che il lavoro svolto in quel periodo, per quanto possibile e sempre rispettando le normative, sia stato improntato sulla qualità delle proposte: la possibilità di lavorare con piccoli gruppi infatti, ci ha permesso di curare i vari gesti tecnici ed i dettagli, soprattutto per quanto riguarda l’età evolutiva.

Chi è stato in famiglia o tra gli amici a spingerla verso l’attività agonistica, oppure si è trattato di una sua folgorazione guardando ai modelli dei grandi campioni?

La curiosità nasce dal fatto che i miei genitori non sono mai stati veri e propri sportivi, ma sicuramente grandi appassionati di sport. Solo pochi componenti della mia famiglia infatti hanno sempre coltivato una cultura sportiva sana ed agonistica, giungendo fino al professionismo. Probabilmente è da loro che ho iniziato a seguire con particolare impegno quello che è ad oggi e senz’altro lo è sempre stato, il mio sogno. Ho avuto la fortuna di trovare all’inizio del mio percorso una società ed uno staff strepitosi che non potrò mai smettere di ringraziare per l’opportunità che mi stanno dando, oltre a tutti gli insegnamenti che, giovani atleti compresi, mi danno quotidianamente.

Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?

È senz’altro una delle prerogative che il nostro mestiere ci impone. In questi pochi anni ho sicuramente appreso che l’umiltà, la passione per lo sport e per l’appunto la forza di volontà dovranno sempre essere tre caratteristiche da portare con me. Credo che nello sport, ma ancor più in generale nella propria vita, sia importante porsi sempre degli obiettivi e che il raggiungimento di questi sia possibile solo attraverso la perseveranza e l’umiltà di apprendere quotidianamente.

Se dovesse dare qualche consiglio utile ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità cosa suggerirebbe?

La risposta a questa domanda è abbastanza facile per me, essendomi trovato in questa situazione qualche anno fa. Consiglio infatti di osservare, saper ascoltare, sperimentare e saper sfruttare le proprie caratteristiche.