Vittorio Tignanelli: “Senza sacrifici non si arriva a nessun risultato”

Vittorio Tignanelli: “Senza sacrifici non si arriva a nessun risultato”

15 Gennaio 2023 Off Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

Oggi parliamo di Covid sport e salute con: Vittorio Tignanelli.

Le tappe fondamentali del suo percorso calcistico partono da Rende, campionato di serie D nel lontano 1998. Ha poi fatto la spola in diverse squadre dilettantistiche per poi concludere come calciatore nella DB Rossoblù, squadra di Cosenza intitolata al compianto Denis Bergamini, e sempre qui inizia la sua carriera di allenatore .

La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?

Con buona pace di tutti si è riusciti a contenere nel limite del possibile il virus e quindi a riprendere pian piano la nostra quotidianità. Non è stato semplice e non bisogna dimenticare tutto quello che è successo mantenendo un atteggiamento responsabile affinché ognuno di noi possa scongiurare il contagio.

Solo così si può gradualmente uscire da questa situazione. Tutti noi abbiamo ancora bene in mente immagini e situazioni di disperazione assoluta legati al COVID.

Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?

Bisogna dire che nessuno di noi era preparato ad una simile situazione…detto questo ognuno ha fatto in modo di affrontare questa emergenza cercando di trovare una via d’uscita.

Per quanto riguarda l’attività sportiva e nello specifico il calcio dilettantistico mi sento in dovere di dire che questa situazione ha creato non pochi problemi. Essendo noi poco tutelati siamo stati costretti ad affrontare tutto nell’incertezza più totale. A pagarne le conseguenze sono stati principalmente i ragazzi, i quali, si sono visti privati di qualcosa che, per chi pratica questo sport, è fondamentale per la crescita personale.

 

Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?

L’amore incondizionato per questo meraviglioso sport e la voglia di imporsi sempre e comunque in situazioni di competizione.

Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?

Il concetto fondamentale e di particolare importanza è quello di trasmettere i valori.

Niente si ha se non si fanno sacrifici così nello sport come nella vita. Noi sportivi siamo abituati a sudare e guadagnarci tutto tramite la fatica…ed è proprio questo a gratificarci e a farci restare vivi.

Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?

Suggerirei di non mollare mai e di credere fino in fondo in quello che si fa….crederci incondizionatamente anche quando tutto sembra impossibile…. perché se crediamo in tutto quello che facciamo anche l’impossibile può diventare possibile.