Tutti i dubbi della riapertura scolastica

Tutti i dubbi della riapertura scolastica

5 Gennaio 2021 0 Di Miriam Perfetto

Non sono poche le regioni che frenano rispetto alle decisioni assunte dal ministero della scuola che prevedono la riapertura a partire dal 7 gennaio prossimo.

 

Acceso il dibattito sulla scuola c’è chi la vuole aperta come il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e chi invece, temendo la diffusione del coronavirus, preferisce continuare con la didattica a distanza. Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, è molto cauto, non si sbilancia troppo, preferisce seguire la curva dei dati epidemiologici per poi decidere eventuali aperture. L’Unità di Crisi della Regione Campania si è riunita per stabilire un eventuale ritorno in classe. Si dubita di poter aprire i cancelli di tutti gli ordini scolastici subito dopo l’Epifania. In attesa della Ordinanza, che sarà pubblicata a breve, attraverso il canale facebook, Vincenzo De Luca ci fa sapere che l’11 gennaio 2021 potranno tornare in classe gli alunni della scuola dell’infanzia e delle prime due classi di quella primaria (1 e 2 elementare). A partire dal 18 gennaio sarà valutata la possibilità del ritorno in presenza per l’intera scuola primaria, e successivamente, dal 25 gennaio, per la secondaria di primo e secondo grado (media e superiore). In questi giorni sta circolando, su svariati canali di comunicazione, una petizione contro la riapertura delle scuole, docenti di ogni ordine e grado chiedono alla Ministra Azzolina una sola cosa: prudenza sino al mese di febbraio.

Eminenti virologi ci spiegano che il contagio del virus viaggia anche nell’aria, per questo le scuole non sono un luogo sicuro. Le aule scolastiche, come i trasporti, sono, quindi, terreno fertile per la diffusione del coronavirus. Dove non c’è ricambio d’aria, sia le goccioline pesanti, emesse mentre tossiamo, parliamo o cantiamo, droplet, come anche le minuscole particelle, aerosol, contribuiscono ad infettare. Ne è convinto anche Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, che ha sempre sostenuto la diffusione via aerosol del coronavirus. E’necessario, quindi, pensare anche alla ventilazione in tutti i locali pubblici a partire dai mezzi di trasporto, alla scuola, nonché agli ospedali. Aerazione e ventilazione vanno garantite con la stessa attenzione che riserviamo alle altre misure, come la mascherina, il distanziamento e la pulizia delle mani.