Sanità Campana, ma quant’è bello fare pubblicità nel Metrò

Sanità Campana, ma quant’è bello fare pubblicità nel Metrò

28 Maggio 2021 0 Di Gaetano Milone

Migliaia di euro dei contribuenti investiti nei videotabelloni in piena era pandemica e nella massiccia “desertificazione”, in parte ancora in atto, dei mezzi pubblici.

 

Un tempo le normative persino vietavano la promozione delle attività sanitarie ma da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia ed oggi la competizione pubblico-privata passa anche per messaggi “suadenti” che ti invitano a verificare la bontà delle cure offerte o ad aderire a campagne di medicina preventiva perché, com’è noto, prevenire è meglio che curare. Nella prima fattispecie si cimentano, in genere, le strutture sanitarie private accreditate e non. Alla seconda possono essere ascritte le comunicazioni, per così dire istituzionali, che puntano a veicolare la cultura della prevenzione: screening, controlli periodici, stili di vita.

Nell’ultimo triennio, al di là di campagne informative condotte direttamente dalla Regione, la “moda” del momento sembra data dalla scelta di alcune aziende sanitarie di ricorrere ai video-tabelloni della metropolitana di Napoli per veicolare i messaggi.

A fare da apripista in questo senso, con provvedimento adottato nel 2018, è stato il Centro regionale trapianti diretto da Antonio Corcione. Della cosa ci siamo già occupati a marzo dello scorso anno, con un pezzo che stigmatizzava l’investimento di soldi pubblici (120mila euro per un anno) volti a diffondere la cultura della donazione e dei trapianti. A questi andavano aggiunti, e li aggiungemmo, 43 mila euro spesi per il restyling del sito web del Centro regionale trapianti. Sottolineammo che il corposo investimento per complessivi 163mila euro ebbe come “risultato” un calo delle donazioni e, logicamente, dei trapianti.

Beneficiario dei 120mila euro il Consorzio Medianetwork che è mandatario in esclusiva dei canali tv di Videometrò News Network della Metropolitana di Napoli e del Sistema di Metropolitana regionale della Campania.

Lo stesso Consorzio, appena un anno fa, ottiene un incarico di comunicazione (affidamento diretto) anche dall’Azienda ospedaliera dei Colli. La delibera, a firma del direttore generale Maurizio Di Mauro, è la numero 415 del 26 maggio 2020. Il costo dell’iniziativa di comunicazione, sempre per 12 mesi, è di 80mila euro che, comprensivo di iva, lievita a 97.600 euro con acconto, previsto ed erogato, pari al 50% dell’importo deliberato.

“Ultimo viene il corvo”, titola così un racconto di Italo Calvino. Nel nostro caso ultimo viene l’Istituto dei tumori, Fondazione G. Pascale, che segue analoghe procedure per affidare messaggi promozionali sempre a Videometrò per un importo sempre di 80mila euro con procedimento licenziato l’11 maggio scorso.

Ora, è bene chiarire subito, la legge consente l’affidamento diretto per lavori di importo inferiore a 150.000 euro e per servizi e forniture, ivi compresi i servizi di  ingegneria e architettura e l’attività di progettazione, di importo inferiore a 75.000 euro, per cui con questo articolo non si intende adombrare ipotesi dolose o di illecite procedure e pertanto non risulta rilevante la cifra complessiva (oltre 300mila euro se si considera anche il sito internet targato Crt) che i tre Enti sanitari vanno ad erogare all’unico Soggetto concessionario.

La problematica sollevata attiene, invece, ad una questione di opportunità: era opportuno puntare sulla pubblicità in metropolitana, impegnando risorse importanti dei contribuenti, in pieno periodo pandemico? In un periodo, cioè, in cui treni e mezzi pubblici hanno fatto registrare un calo netto dei passeggeri? In altre parole, oltre ai macchinisti ed a qualche raro passeggero, chi il potenziale fruitore dei messaggi?

La questione, crediamo, merita sicuramente un approfondimento da parte della Magistratura contabile.