Salerno, riprendere la normale attività assistenziale

Salerno, riprendere la normale attività assistenziale

11 Maggio 2020 0 Di La Redazione

Non solo Coronavirus. Dal Tribunale dei diritti del malato giunge l’appello affinché, dopo il “terremoto epidemico”, si torni ad assicurare il normale svolgimento delle altre prestazioni.

 

Attivare da subito i percorsi assistenziali per pazienti no-Covid dagli ambulatori alla riabilitazione con un cronoprogramma che consenta agli utenti e pazienti di conoscere come e quando potranno usufruire delle prestazioni.

Questa è la richiesta avanzata ancora una volta dal Tribunale per i diritti del malato di Salerno al commissario straordinario, Vincenzo D’Amato, al sub-commissario sanitario, Anna Borrelli, al direttore sanitario medico di Presidio, Angelo Gerbasio dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ruggi d’Aragona” ed al sindaco Vincenzo Napoli di Salerno.

“In tutti i Presidi del ‘Ruggi’ vi sono ambulatori di secondo livello, specialistici, Day- hospital, ultra specialistici per le malattie autoimmuni, per le malattie rare, in primis la Sla, e per altre patologie croniche ed ingravescenti – affermano in una nota le coordinatrici territoriale e Pit salute, Margaret Cittadino e Maria Grazioso, insieme al segretario Pasquale Trotta – questi pazienti non  possono più aspettare, è oltremodo crudele assistere alla riapertura di fabbriche, ristoranti, negozi, attività produttive e ricreative e contemporaneamente   vedersi negare il diritto alla salute ed alle cure. Pazienti affetti da patologie autoimmuni che devono assolutamente praticare terapie specifiche, senza le quali le patologie e i sintomi aumentano e rischiano di annullare i benefici raggiunti”.

In particolare “I pazienti di oculistica aspettano di praticare la terapia intravitreale, senza la quale rischiano di perdere la vista. Altri gli esami diagnostici che si affettuano solo in ospedale. Altri ancora senza soldi e privi di conoscenze per effettuare esami e visite da medici e strutture a pagamento”- sostengono.

“Possono aspettare?”. È la domanda che rivolgono ai vertici aziendali, come pure “Riaprirà mai il Centro prelievi del Ruggi, l’unico nella città di Salerno?”. Domande rivolte di continuo ai vertici dell’Azienda Ospedaliera Universitaria salernitana e che ad oggi il Tribunale per il malato, nonostante i ripetuti solleciti, aspetta ancora una risposta.

“Bisogna potenziare il ‘Da Procida’ anche un con un Pronto Soccorso Covid, rafforzare il Laboratorio di analisi con macchinari specifici ed anche la Radiologia in modo da poter effettuare li la fase di censimento epidemiologico (test sierologici). Pare ad oggi che li facciano solo i Laboratori privati, cosa che riteniamo ingiusta e pericolosa; fare attività di studio e ricerca su tale problematica collaborando possibilmente con l’Università, operando in stretta connessione con la ASL – aggiungono.

E concludono. “Il Presidio ‘Ruggi’, sede di Dea di secondo livello, Centro per le malattie rare, per le reti temporo dipendenti, deve ripristinare tutte le funzioni, linee di attività e Lea come recitano i Piani ospedalieri e tutte le varie normative regionali di programmazione. Deve riattivare un Pronto Soccorso che consenta a tutti di poter contare su pratiche efficaci e veloci, laddove il pre-triage deve essere veloce e tale da non ipotecare manovre e pratiche salvavita. Vorremmo essere da stimolo e collaborare in un compito certo non semplice, ma necessario a garantire e tutelare la Sanità pubblica e il diritto alla salute per tutti.