Sagen Sie 33!

Sagen Sie 33!

9 Settembre 2020 0 Di Luigi De Rosa

La Südtiroler Volkspartei non è nuova a questi tentativi, si tratta sostanzialmente di un escamotage per consentire ai medici che sanno solo il tedesco di esercitare comunque nel privato.

 

“Sagen Sie 33!”, in un tedesco un po’ maccheronico, mi assicura un amico madrelingua, questa è l’espressione più adatta per tradurre nella lingua di Goethe il nostro “Dica 33” tanto caro ai nostri medici di famiglia. La traduzione è d’obbligo perché per qualche settimana si è temuto che una norma proposta dalla Südtiroler Volkspartei se accettata, avrebbe consentito di esercitare la professione medica nella Provincia di Bolzano anche ai medici che non conoscevano una sola parola di italiano. Il 4 settembre invece la norma è stata stralciata dal testo del maxi emendamento al decreto “Semplificazioni”. La Südtiroler Volkspartei non è nuova a questi tentativi, si tratta sostanzialmente di un escamotage per consentire ai medici che sanno solo il tedesco di esercitare comunque nel privato (nel pubblico viene garantito il bilinguismo). La senatrice Svp e presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger aveva già ottenuto il via libera in Commissione, grazie ai voti della maggioranza. Mancava solo il suo inserimento nel maxi-emendamento che sarebbe stato votato in Aula a Palazzo Madama insieme al decreto, su cui il governo si preparava a mettere la fiducia. Al Senato i voti dei tre senatori Svp, potenzialmente importanti per garantire al governo una solida maggioranza, sarebbero arrivati solo in cambio dell’ok alla norma. Questo “gioco” politico è fallito. I Sudtirolesi, a dirla tutta, denunciano da tempo una carenza di camici bianchi soprattutto nelle valli, dove il tedesco resta la lingua più parlata, e speravano di superare questa difficoltà facendo arrivare professionisti dalla Germania e dall’Austria, in effetti il problema è concreto, tanto che l’Asl ha dovuto prorogare fino a fine 2021 i contratti dei medici senza bilinguismo e senza specializzazione per evitare di rimanere senza dottori. Siamo però in Italia, e questo Paese ha una sua lingua riconosciuta dalla Costituzione: l’italiano, che merita rispetto come meritano rispetto i nostri medici che non hanno nulla da invidiare ai colleghi tedeschi o austriaci. Gli abitanti delle valli è sacrosanto che abbiano un medico ma siamo in Italia, e l’italiano un medico che intende esercitare in questo Paese è tenuto a conoscerlo.