Primi freddi, occhio alle infezioni respiratorie nei bambini

Primi freddi, occhio alle infezioni respiratorie nei bambini

8 Novembre 2021 0 Di La Redazione

Con l’arrivo dei primi freddi di stagione, e in particolare favoriti dagli sbalzi di temperatura, si presentano pazienti con segni e sintomi indicativi di infezioni delle vie respiratorie, che possono interessare tanto i bambini (specie in età prescolare) quanto gli adulti. I patogeni coinvolti rappresentano un’ampia gamma e possono essere sia virali sia batterici. Quando l’aria passa attraverso la cavità del naso e della bocca e scende lungo la trachea fino a raggiungere i bronchi e i polmoni, viene normalmente filtrata dalle ciglia che spostano verso l’uscita il muco normalmente presente nelle vie aeree. Il muco è necessario per catturare gli agenti patogeni eventualmente presenti nell’aria e prevenire che l’apparato respiratorio diventi oggetto di un’infezione acuta o ricorrente. Quest’ultima si verifica appunto quando questo meccanismo di difesa è indebolito a causa di fattori stressanti quali ambienti chiusi, male aerati o eccessivamente riscaldati, aggravate dagli sbalzi di temperatura quando si passa nelle zone all’aperto. Spesso a essere interessate sono le alte vie respiratorie (cavità nasale, seni paranasali, cavità orale, faringe, epiglottide e laringe) con disturbi quali faringiti – con naso chiuso e colante, a volte associato a mal di gola e febbre, qualche volta a tosse, raucedine, occhi rossi e ingrossamento delle ghiandole linfatiche del collo – più frequentemente causate da virus, come quello del raffreddore (Rhinovirus) o dell’influenza (Influenzavirus), e che si diffondono da una persona all’altra per mezzo di starnuti, colpi di tosse o con le mani sporche di muco, per contatto con soggetti ammalati o attraverso oggetti contaminati. Dagli oggetti il virus è trasmesso al naso attraverso le mani. Una volta raggiunto il naso, i virus cominciano a moltiplicarsi e a diffondersi verso il basso, nella gola, nella trachea e nei bronchi, causando mal di gola e tosse. Di fatto per queste infezioni virali non esiste un trattamento (a parte l’attività preventiva contro l’influenza mediante vaccinazione annuale). In questi casi, gli antibiotici è diretti ai batteri – sono inefficaci contro i virus e, se usati comunque, possono favorire le complicazioni da microbi. Le infezioni virali acute tendono comunque ad autolimitarsi nel giro di pochi giorni e, spesso, il suggerimento è quello di rimanere a riposo a letto. Esistono peraltro forme delle alte vie respiratorie che coinvolgono batteri, come – nel caso della sinusite o rinosinusite batterica acuta – lo Streptococcus pneumoniae, l’Haemophilus influenzae o la Moraxella catarrhalis, ma anche patogeni emergenti quali il Mycoplasma pneumoniae e la Chlamydia pneumoniae (1) – o lo streptococco di gruppo A, la causa più comune di faringite batterica acuta, responsabile del 5% al 15% delle visite dovute al mal di gola del 20%-30% nei bambini (2). L’interessamento infettivo delle alte vie respiratorie a volte può precedere quello delle basse vie respiratorie, da parte di molti patogeni respiratori, quali l’Influenza A e B, il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV), i virus parainfluenzali e l’Adenovirus. In questo caso si possono avere tracheiti – ossia l’infiammazione della mucosa che riveste la trachea, causa un senso di oppressione e bruciore al torace e dietro allo sterno, respiro affannoso, febbre, malessere generale e un’iniziale tosse secca che, con il passare dei giorni, si fa ricca di catarro – o ancora riacutizzazioni della broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO) – principalmente dovute a Streptococcus pneumoniae e a Haemophilus influenzae (3) – caratterizzate da dispnea cronica ed evolutiva, tosse ed espettorato. Si possono infine avere casi di polmonite che richiedono un accertamenti diagnostico con RX torace. In breve, a seconda della sintomatologia, dell’area anatomica interessata e dell’agente patogeno coinvolto, cambierà il tipo di approccio terapeutico. Negli ultimi anni, il quadro si è reso più complicato per la necessità di distinguere un quadro di infezione respiratoria stagionale causato dai noti patogeni rispetto a un nuovo microrganismo: il SARS-CoV-2, ovvero il coronavirus responsabile della pandemia di Covid-19.

 

Fonte: DoctorNews33