Precari sanità, la Cisl Fp proclama lo sciopero regionale

Precari sanità, la Cisl Fp proclama lo sciopero regionale

3 Novembre 2021 0 Di La Redazione

Martedì 30 novembre si ferma la sanità in Campania. La Funzione pubblica della Cisl ha proclamato uno sciopero in segno di protesta per la mancata proroga dei contratti ai 7 mila precari impegnati nelle Asl e nelle aziende ospedaliere della regione. “Siamo stati costretti ad assumere questa decisione – sottolinea il leader della federazione Lorenzo Medici – per l’assordante silenzio della Giunta regionale e del presidente De Luca su un tema centrale e decisivo per il funzionamento del settore, quello del superamento del precariato e l’avvio alla stabilizzazione del personale in servizio a vario titolo contrattuale. Silenzio che suona strano non soltanto perché stiamo da mesi, anche con straordinarie manifestazioni e mobilitazioni messe in campo, sostenendo questa esigenza, ma anche perché altri livelli istituzionali si muovono e danno risposte. Tranne la Campania”.

Il sindacato ricorda che il Governo, nella ipotesi di legge finanziaria che dovrà essere sottoposta all’approvazione del Parlamento, ha previsto delle risorse aggiuntive per avviare l’inserimento in organico dei precari, e che la Regione Lazio ha chiuso l’altro giorno un accordo con le OO.SS. con cui è stato deciso di prorogare il contratto a 5 mila operatori assunti durante l’emergenza Covid fino al 31 dicembre 2022.

“Apprezziamo – aggiunge il segretario generale Medici – la scelta del presidente Zingaretti di compiere un atto di responsabilità e di riconoscenza verso donne e uomini che stanno contrastando da un anno e mezzo l’epidemia. Non capiamo invece l’atteggiamento del presidente De Luca, e glielo abbiamo scritto in napoletano, visto che in italiano facciamo fatica a comprenderci, chiedendogli per l’ennesima volta di convocare i sindacati e procedere nella medesima direzione del Lazio. Abbiamo perso l’ennesima occasione di essere davvero i primi, dimostrandolo sul campo, invece di venderci primati inesistenti, che poi vengono puntualmente smentiti dagli altri”.