Pierpaolo Pirruccio, ognuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo contro la pandemia

Pierpaolo Pirruccio, ognuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo contro la pandemia

22 Gennaio 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

 

La situazione attuale è di grande complessità a causa del Covid-19 e la vita, palestra difficile da frequentare…è diventata ancora più difficile, viste le notevoli indispensabili limitazioni.

Praticare sport è sicuramente molto salutare, ma, a causa della pandemia, diventa molto arduo esprimersi fisicamente.

Mens sana in corpore sano, ma gli esercizi anaerobici, per lo svolgimento dei quali la palestra è il luogo più appropriato, debbono svolgersi necessariamente a casa. La casa, nostro straordinario rifugio, sta diventando, purtroppo, anche una prigione. Stando troppo tempo in casa si sviluppano dipendenze alimentari, che talvolta, pregiudicano il nostro stato di salute. Di Sport e di sana alimentazione parliamo con Pierpaolo Pirruccio. Laurea Magistrale in attività motorie preventive e adattate, laureato in scienze della nutrizione umana con una tesi sperimentale dedicata alla pandemia in corso, unendo alla chiave di lettura epidemiologica le abitudini alimentari degli italiani durante l’ultimo lockdown.  Attualmente è impegnato nel corso di studi per i Disturbi del Comportamento Alimentare e obesità. Di origini siracusane, vive e lavora a Modena da 9 anni come collaboratore sportivo. Ha maturato alcune esperienze da atleta agonista nel settore del fitness, conseguendo il titolo italiano Wabba nel 2018 in occasione del Rimini Wellness.

Come ha vissuto e vive Pierpaolo Pirruccio la paura del contagio ed il disagio legato alle indispensabili restrizioni?

Le circostanze attuali e le doverose restrizioni impongono sacrifici sotto più aspetti, dalla quotidianità a cui eravamo abituati alle relazioni con gli altri. Ognuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo, nel rispetto della nostra e dell’altrui salute anche a costo di ridimensionare spazi e consuetudini. Sono cosciente di fare parte di un sistema unico, civile e responsabile e se è vero che l’animo cambia, occorre ricordarsi che il cielo sotto il quale viviamo è sempre lo stesso. Questo vale ogni sacrificio, in attesa del tanto desiderato ritorno alla normalità.

Il permanere in casa troppo tempo implementa il binge disorder e l’utilizzo del comfort food che possono pregiudicare la salute. Quali provvedimenti si possono adottare per preservare lo stato di salute psicofisica?

La ricerca che ho effettuato sulle abitudini alimentari degli italiani durante la pandemia ha portato alla luce importanti questioni, anche sanitarie. La condizione di stress psicofisico a cui siamo sottoposti ha peggiorato il rapporto col cibo dei partecipanti al test. Questo si traduce non solo con le conseguenze tipiche di un’alimentazione sregolata quali aumento di peso e/o disordini metabolici, ma porta con sé la frustrazione di non avere il pieno controllo delle proprie emozioni. Il lavoro che siamo chiamati a fare su noi stessi è doppiamente importante e richiede fiducia e resilienza. Il consiglio che mi permetto di dare ai nostri lettori è quello di chiedere (metaforicamente) ospitalità: morale ai propri amici, sentimentale al proprio partner, sanitaria ai professionisti di riferimento. Essere ascoltati e sconfiggere la paura, qualsiasi essa sia, è fondamentale.

La chiusura delle palestre incrementa lo Sport fai da te o i rapporti con coach virtuali. Quali problemi possono derivare da queste nuove, obbligatorie abitudini?

Bisogna essere coscienti degli strumenti che si hanno a disposizione. Molte volte l’improvvisazione genera più danni che benefici. La distanza che ci separa dal contatto con il nostro interlocutore e con la quale affrontiamo la vita spesso contribuisce a mascherare l’incompetenza delle persone a cui ci rivolgiamo. Esistono i professionisti ed esistono i ciarlatani. Tertium non datur. Una sconsiderata pianificazione (alimentare o d’allenamento) può nella migliore delle ipotesi impedire il raggiungimento di un obiettivo; nella peggiore, invece, può addirittura danneggiarci. Rivolgetevi a degli esperti veri, persone di cui vi fidate o con cui avete già affrontato prima dell’attuale pandemia un percorso di rinnovamento fisico, educativo-nutrizionale, motivazionale. Chiamereste mai un elettricista per risolvere un problema alle tubazioni?