Pascale, il dolore per la perdita di una persona cara diventa stimolo di riscatto e solidarietà

Pascale, il dolore per la perdita di una persona cara diventa stimolo di riscatto e solidarietà

12 Novembre 2022 0 Di La Redazione

Aveva 47 anni Romeo Colangelo quando un melanoma metastatico se lo è portato via, lo ha strappato alla moglie, ai figli, alla sorella Elisabetta, che ha deciso di condividere quel dolore e metterlo a disposizione degli altri pazienti e dei loro familiari. E così ha deciso di avviare una collaborazione con la Fondazione Melanoma, diretta da Paolo Ascierto, l’oncologo che aveva avuto in cura il fratello.

Collaborazione che si è concretizzata in un vero e proprio impegno al servizio degli altri malati e delle loro famiglie. Oggi, a dieci anni da quei drammatici momenti, Elisabetta ha voluto ricordare il fratello e l’impegno dei tanti professionisti, medici e infermieri che con la loro professionalità e profonda umanità si sono presi cura di Romeo e della sua famiglia, con una brochure e delle brevi pillole video che raccontano, con un linguaggio semplice, immediato, anche un po’ leggero, quello che lei e la famiglia del fratello sono stati costretti a imparare nella loro esperienza.

Usare la testa, rimanere lucidi di fronte ad una diagnosi che è inevitabilmente spiazzante, affidarsi solo a medici esperti, diffidando di soluzioni a buon mercato e lasciarsi andare, confidare e condividere le proprie paure e fragilità: questi sono i messaggi affidati a una brochure che verrà distribuita in tutti i reparti del Pascale, nelle farmacie e negli studi medici di Napoli. Un video di trenta secondi da alcune settimane sta, invece, girando nelle stazioni del trasporto in ferro di Napoli e provincia.

“Troppo spesso veniamo subissati da fake news – dice Elisabetta Colangelo – ancora più spesso pensiamo di trovare la soluzione ai nostri problemi di salute aprendo Google o rivolgendoci al solito amico tuttologo. La realtà è un’altra ed è solo affidandosi a professionisti seri che si può fronteggiarla e fare in modo che si possa uscire vincitori da una diagnosi nefasta. Quando ho realizzato questa idea avevo un obiettivo: lanciare messaggi in cui chi legge possa ritrovare le sue sensazioni, che sono state le mie, avere la certezza, comunque vada, di trovarsi nel posto giusto”.

La brochure, che non a caso ha il titolo Pillole oncoLOGICHE #usalatesta, contiene piccoli consigli su cosa fare, ma soprattutto non fare, quando si riceve una diagnosi oncologica. “La prima cosa da non fare – dice Paolo Ascierto, direttore del dipartimento di Melanoma e Terapie Innovative dell’Istituto dei tumori di Napoli – è sicuramente di non correre a leggere dottor Internet o di ascoltare il cugino di turno che sa tutto. Come non bisogna farsi prendere dal panico e se proprio la paura prende il sopravvento farsi aiutare da professionisti del settore. Un grazie di cuore a Elisabetta Colangelo che da anni sostiene la Fondazione e che ha voluto donare al Pascale questo prezioso strumento che non ci salva la vita, ma aiuta ad affrontare meglio la malattia”.