Ospedali, le mense degli orrori

Ospedali, le mense degli orrori

6 Aprile 2023 Off Di Antonio Magliulo

Non è il primo caso e non sarà certamente l’ultimo ma questa volta l’operazione condotta dal Nas nei controlli delle mense ospedaliere scoperchia anche un pentolone, è proprio il caso di dirlo, che in gran parte era già noto: quello del vitto scadente servito nelle strutture delle case di riposo e negli ospedali di diverse Aziende sanitarie del Paese.

Lo scandalo di Milano Mense aggiunge alla voce vitto scadente quella degli alimenti conditi con escrementi di topi e scarafaggi, pericolosi per chi li ingerisce. A rendere il tutto più grave e più penoso è il fatto che questi cibi dannosi vengono serviti a degenti, spesso in condizioni di salute più che precaria. Le conseguenze sono facilmente immaginabili.

Sul problema sono intervenuti in tanti e quasi tutti hanno sottolineato oltre che l’aspetto etico, anche quello legato alla scarsità di risorse. Mi permetto di dissentire. In una delle mie datate collaborazioni con il quotidiano napoletano “Il Mattino” ebbi a denunciare il fatto che rispetto alla ditta che deteneva l’appalto, assicurando cibo dietetico ma buono, risultava vincitrice della gara d’appalto, invece, una ditta che richiedeva maggiore esborso finanziario per la pubblica amministrazione del nosocomio (100mila euro in più all’anno) e non assicurava affatto lo stesso standard qualitativo. Insomma, “mamma sanità” pagava di più per ottenere di meno.

Lo stesso si può dire di tutti i processi di esternalizzazione dei servizi sanitari negli ospedali: oltre alle mense, le lavanderie, le pulizie, le disinfestazioni. Anche in questo caso i costi sono lievitati e la qualità delle prestazioni peggiorata. E allora diciamoci tutta la verità: si tratta quindi di spreco di denaro pubblico e non di esiguità delle risorse destinate. La soluzione di questi problemi in un ritorno alle antiche gestioni dirette, possibilmente con intensificazione dei controlli? Potrebbe essere. 

Perché in ogni caso permanendo l’attuale modalità di gestione non si tratta più di dire se ma quando scoppierà un nuovo scandalo.