Massa Lubrense zona rossa, il sindaco spiega e difende la sua scelta

Massa Lubrense zona rossa, il sindaco spiega e difende la sua scelta

13 Febbraio 2021 0 Di La Redazione

Dopo aver annunciato per oggi, 13 febbraio l’istituzione di zona rossa nel comune da lui amministrato, Lorenzo Balducelli, sindaco di Massa Lubrense pubblica sul suo profilo fb una accorata e coraggiosa disamina sui motivi che gli hanno “imposto” la chiusura di attività commerciali, bar, ristoranti ed i vari divieti previsti dalle normative ministeriali che di seguito riportiamo….

Capisco tutto. Capisco la rabbia, capisco il disorientamento, capisco che ci sono grosse difficoltà per tante attività e tante famiglie. Capisco tutti, ma provate anche a capirmi.

Da gennaio stiamo vivendo un’escalation della diffusione del virus. Tutto è iniziato proprio nelle festività. I nostri dati erano buoni, la zona gialla ci consentiva un po’ tutto. In quel periodo abbiamo iniziato gli screening prima per le categorie più esposte: forze dell’ordine, operatori della raccolta e dello spazzamento dei rifiuti, commercianti e poi abbiamo proseguito con lavoratori dei servizi, alunni e docenti, poi siamo passati alla popolazione in generale. Affluenza bassissima. Per la scuola abbiamo fatto tamponi fino al 6 gennaio: affluenza attorno al 30%.

Sono iniziati i problemi, i numeri si sono fatti importanti. Nel frattempo sono arrivate una serie di sentenze di vari TAR che bocciano le chiusure della Regione Campania e le ordinanze di alcuni sindaci anche con situazioni epidemiologiche difficili come Torre Annunziata e Scafati. Per le ordinanze comunali in buona sostanza i provvedimenti mancavano di “evidenze scientifiche”. A Sant’Agnello, per la chiusura di alcuni plessi dove ci sono stati contagi, il sindaco ha avuto una denuncia penale per interruzione di pubblico servizio, abuso di potere e procurato allarme. Io, come gli altri sindaci, ci siamo trovati con le spalle al muro di fatto senza potere. L’unica arma che abbiamo potuto utilizzare è stata quella dello screening con i tamponi che ci ha donato la MSC attraverso la Fondazione Sorrento. Un manipolo di medici, paramedici e volontari della Protezione Civile hanno fatto 4000 tamponi in poche settimane con condizioni climatiche proibitive. L’affluenza è stata notevole e così è stato possibile scoprire tanti positivi asintomatici che avrebbero ulteriormente aggravato e peggiorato la situazione.

La Regione davanti ad una situazione a macchia di leopardo ha fornito ai Comuni una serie di dati epidemiologici. Lo ha fatto nella giornata di ieri. A questo l’Unità di Crisi della Regione ha aggiunto ai dati un sistema di alert da attivare nel caso i comuni superassero alcuni parametri rispetto alla media regionale. Nella tarda mattinata di oggi arriva l’alert per Massa Lubrense. Sui due parametri, considerati i nostri dati, non superavano la media regionale, ma addirittura la raddoppiavano. Si dovevano adottare misure restrittive da zona rossa. Cosa che doverosamente ho fatto. L’alert non è arrivato dieci giorni fa ma stamattina e stamattina ho adottato i provvedimenti che andavano adottati. Non perché sono un sadico, non perché non capisco le difficoltà ma perché un sindaco come un padre di famiglia deve fare il suo dovere anche quando i provvedimenti che prende sono impopolari.

Sulle misure restrittive vi informo che sono state adottate le stesse restrizioni stabilite dal DPCM per le zone rosse, senza aggiungere e senza togliere, anche per quanto riguarda le scuole con la chiusura solo della seconda e terza media e delle superiori. A quanti si sono chiesti perché non siamo andati oltre i parametri della zona rossa del DPCM per le scuole dico questo: nei dati epidemiologici forniti dalla Regione ed elaborati dall’Unità di Crisi, l’incidenza del contagio sulla fascia dei bambini scolarizzati era nulla. La fascia più colpita dal CoViD è quella dai 19 ai 26 anni e subito dopo quella dai 50 ai 64. 

Questi i fatti. Davanti a queste situazioni non è facile fare il sindaco. Non mi aspetto certo applausi, ma non mi aspetto neanche insulti. Ho fatto quello che andava fatto. L’ho fatto per il bene di tutti. L’ho fatto perché me lo ha imposto la mia coscienza di uomo, e perché è dovere di un sindaco fare scelte difficili quando questo è necessario.

Lorenzo