La “guerra” dei feti

La “guerra” dei feti

5 Ottobre 2020 0 Di Luigi De Rosa

Roma, cimitero dei feti al Flaminio, l’associazione “Differenza Donna” porta il caso in procura.

 

Roma – Presso il cimitero Flaminio della capitale è in uso seppellire i feti con i nomi delle madri sulle croci. Questa pratica è stata portata all’attenzione dei magistrati dall’associazione “Differenza Donna”, che ha presentato un esposto dove s’ipotizzano tre reati: “la violazione dei diritti fondamentali delle donne legati alla legge 194/78″, la violazione dell’articolo 167 ter del codice in materia di protezione dei dati personali e l’articolo 326 del codice penale, ovvero rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio da parte di persone incaricate da pubblico servizio. Nei giorni scorsi, le militanti della onlus Differenza Donna hanno visitato il cimitero per verificare il racconto di Marta Loi, la donna che ha scoperto il suo nome su una delle tombe e segnalato il caso. In quell’occasione, una di loro ha a sua volta scoperto la presenza del proprio nominativo sopra una delle croci apposte nella sezione 93 del cimitero romano.
L’inchiesta della Procura di Roma, se ci sarà, andrà ad aggiungersi all’istruttoria  del Garante della Privacy, i cui uffici stanno verificando le competenze dell’ospedale San Camillo, dove la prima denunciante ha subito l’aborto terapeutico, della Asl Roma 3 e dell’Ama, il cui regolamento indica l’apposizione del nome delle donne sulle croci. Alle proteste delle associazioni femministe, fanno da contraltare le dichiarazioni all’agenzia di stampa nazionale “DIRE” di Cristina Patrizi, componente della commissione Pari opportunità presso l’Ordine dei medici di Roma. “Ci sono poche persone e poche coppie che in quelle drammatiche circostanze chiedono, perché ne hanno facoltà, di procedere autonomamente al seppellimento, come da regolamento di polizia mortuaria. In Italia, le salme non si buttano al secchio, neanche quelle che non si sa di chi siano. In una società civile le salme si seppelliscono secondo i criteri del regolamento di polizia mortuaria”. “Non bisogna aver paura della verità. Del resto è già stata detta. Ciascuno di loro ha detto una verità, e tu lo sai: me lo hai insegnato tu che la verità è fatta di molte verità differenti.” di Oriana Fallaci da “Lettera a un bambino mai nato”.