Il Sindacato: l’Asl Salerno blocca la stabilizzazione

Il Sindacato: l’Asl Salerno blocca la stabilizzazione

1 Febbraio 2022 0 Di La Redazione

“L’Asl Salerno ha bloccato i processi di stabilizzazione e quindi la trasformazione dei contratti da tempo determinato ad indeterminato addirittura agli operatori sanitari che hanno raggiunto se non addirittura superato i 36 mesi di lavoro previsti quali requisiti dalle norme di legge”. Così quanto dichiarano i segretari provinciali della CGIL FP, CISL FP e UIL FPL rispettivamente Antonio Capezzuto, Alfonso Della Porta e Gennaro Falabella che annunciano per giovedì prossimo, 3 febbraio, alle 10, la convocazione di un’assemblea, presso la sede sindacale dell’Asl, di tutti i dipendenti.

“Abbiamo sollecitato l’Azienda ad attivare e portare a termine le stabilizzazioni attraverso l’applicazione della legge Madia e l’utilizzazione delle graduatorie in convenzione per i lavoratori vincitori di concorso in altre aziende sanitarie pubbliche, ma purtroppo il burocratismo ottuso di qualche dirigente ritiene non perseguibile tale processo per conclamato esubero di personale. In altri termini secondo la dirigenza aziendale gli infermieri e altri operatori sanitari sono troppi e quindi non hanno diritto alla stabilizzazione.”- continuano i rappresentanti sindacali.

“Siamo alla follia elevata a sistema di gestione amministrativa e non è casuale che questo cambio di tendenza sia cominciato con il cambio dei responsabili del settore gestione delle risorse umane, intervenuto nel mese di novembre. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. Diversi operatori hanno maturato i requisiti secondo legge per la stabilizzazione lavorando a fronteggiare la pandemia in atto e, per l’Asl Salerno da eroi ora sono carta straccia. È una situazione intollerabile, come è altrettanto intollerabile che una direzione strategica sembrerebbe ostaggio di una dirigenza impreparata ma soprattutto insensibile, la quale sembra addirittura divertirsi a vedere piangere madri e padri costretti a perdere ogni speranza di poter lavorare, poter operare sul nostro territorio oppure costretto a lasciarlo per approdare in altre regione, lasciando la famiglia e i propri cari. L’attuazione delle modalità citate eviterebbe di disperdere le professionalità acquisite e le relative competenze trasversali maturate, anche in considerazione del continuo evolversi della pandemia” – aggiungono.

Massima disponibilità, quindi, di CGIL FP, CISL FP e UIL FPL per una risoluzione del problema. Le sigle sindacali, infatti, hanno sollecitato in più occasioni un incontro con la Direzione strategica dell’Azienda sanitaria locale ma con esito negativo. “Allo stato sembra non ci siano risposte concrete, né la volontà di confronto. È strano che la grave carenza del personale sanitario presso le strutture Covid di Scafati, Agropoli e di tutte le strutture dell’ente sta generando un grosso numero di ore di straordinario e l’emigrazione di questi operatori presso altre strutture regionali ed extraregionali per vincita di concorsi a tempo indeterminato comporterebbe un incremento ulteriore dello stesso. Ma l’ente sta procedendo alle verifiche per l’orario straordinario effettuato. Forse ancora non hanno capito che negli ospedali, nei distretti sanitari e in tutte le altre strutture dipartimentali mancano operatori, quelli che ci sono sono pochi e scoppiati e non solo quelli sanitari ma anche amministrativi operatori tecnici e operatori socio sanitari. La barca affonda ma ai piani alti si continua a non rendersene conto”- concludono.